30 ott 2013

il passaggio


consegna il passaggio 
di ciò che superi 
o il viaggio sarà 
uno zero 
che è il dunque.



29 ott 2013

la copia


perché fermi il mare
nell’effigie
che non lo muove?



27 ott 2013

il ridicolo


il ridicolo ricadrà
indietro dai secoli.



25 ott 2013

il figlio


cresci un erede leggero
e ignori
che disferà il passato
che non qualifica
e il bello che non ricava,
sovrascrivendoli
di spicciole necessità
di desideri elementari.
e distruggerà il tempo
che siamo stati,
la costruzione della mente
l’edificio dello spirito
il lungo racconto delle cose.
e dissolverà te,
che non sarai mai stato.



24 ott 2013

aberrazione


vuoi fare foto
o battere record
di zoom, giga, iso,
pixel, f, focus,
pollici, grammi, stop?



23 ott 2013

c’è


quando una cosa
ormai c’è stata,
c’è.



22 ott 2013

il buio rivelato


mischiato nel buio
le mani nella tenebra 
i percorsi raminghi, 
guardi raccogliersi 
l’oscurità piovosa,
tenue cadenza 
di suono uniforme. 
nell’eleganza degli stipi 
e delle sete crude
sei come un tempo di vetro.

ma brilla colmo un attimo 
lo splendore rischiara la terra. 

ed è allora che vedi
l’osceno scheletro del cielo,
la notte svuotata
che si scopre giorno 
che arretra,  
il lato sussidiario, 
e ti trovi estraneo di luce 
il tuo corpo di un altro. 

poi l’attimo sbiadisce
ancora pieno negli occhi
e l’oscurità ritorna scura
taciuta, dettagliata d’ombre.



18 ott 2013

(tra)


tra le righe
non si trovano
più contenuti,
le parole sono
tutte
sulle parole.



14 ott 2013


dell’acquisto
mi interessa
il comperarlo.



13 ott 2013

nessuna pace


è morto il nazista
che ha ucciso per regola
e dimostrazione,
si parla di dignità umana.
no, il passato non si pacifica
la tragedia non termina
le vittime muoiono
ancora in questo momento.
che un pellegrinaggio
ininterrotto s’incammini
a disonorarlo
a disturbare
la memoria dei suoi giorni.
nessuna pace.



12 ott 2013


firma
le parole.



11 ott 2013

ti testimonio


ti testimonio che 
in questo tassello 
della casualità 
accaduta 
sono presente. 
l’attimo che puoi 
visitare e ampliare  
ma che si àncora qui, 
frutto e conferma 
dei suoi grovigli,
della soluzione 
che l’ha portato. 
tempo su cui 
pochi arriveranno, 
che continua. 



9 ott 2013

il Vajont


oggi cinquant’anni fa
il colosso industriale
non ha avuto ragione
di comandarci dall’alto,
causando 
un velocissimo istante
di cancellazione.
è ora di sciogliere
chi decide su di noi.



8 ott 2013

non poi


c’è un eloquio
che non dura
nell’artificio.



7 ott 2013

la vista fuori


una bimba si stropiccia 
gli occhi che non vedono 
più giusto, 
sta seduta con le gambe  
ferme impaurite 
ma nessuno capisce.
si preme il viso
con i piccoli pugni
roteando fuori la vista,
ma non c’è allineamento
tra i contorni
l’immagine non va bene.
ogni sguardo è troppo nuovo
i muri vanno lontano
il luogo non si prende.
è sola
tra lo sfondo che galoppa
nel guaio delle stanze,
senza saper funzionare.
passano minuti bianchi
i suoni non sono sicuri  
è sola,
aperta in ogni lato
paralizzata dallo spazio.

poi la sorella la raggiunge,  
le calma i braccini 
le dà una carezza,  
e lei le si allaccia
la stringe la tiene,
le piange addosso
la sua nuova tristezza.



6 ott 2013

aspetta le storie


l’uomo d’occidente aspetta
incallito le storie incapace
di guardare il silenzio.
e quando vi riesce
ne fa folto racconto.



5 ott 2013

il muro remoto


queste scaglie protruse
come un ruggito del muro
e depresse ed estrose
come alveo babelico
che scivola e riaffiora
a pareggiarsi
sono i mattoni superni
della superficie, 
ineguali stessi concetti
di una monolitica corrente, 
sono l’orma del dettaglio
la sembianza delle epoche,
questo muro avvenuto
è la faccia del tempo.