28 giu 2013
25 giu 2013
pietra o bagliore
vuoi l’espressione statica
o il precario trampolo,
la permanenza o il passaggio,
la stazione o i vettori insonni?
vuoi un testo cedevole
o confitto nel tempo,
scegli l’articolazione
o l’adunanza promiscua?
collana:
Crestomazia di luoghi
24 giu 2013
diversi momenti
dello stesso corpo
in uno stesso attimo
diverso tempo
in una stessa presenza
collana:
Sotto la luce
22 giu 2013
21 giu 2013
19 giu 2013
divampi
nel carosello delle stanze,
esclusa
con i tuoi confini e me,
mi prendi con cautela
gli sguardi.
la gente ci attraversa
ma la ignori,
girovagando
sui volteggi dell’attesa.
cammini piano
per non risolverti,
mi trattieni
in pensieri di febbre,
bollente di opzioni,
fiorisci negli istanti
ti smarrisci.
ora sei ferma,
ti fai pesare,
svesti il tuo riserbo
in un angolo nostro
di complicità.
bruci la bellezza,
molle di giudizio
e di dominio.
e poi ti scosti
dallo stato vaporoso
che ti esilia,
sveli le pupille di scelta
sleghi la mira
la richiesta stringente
di bagnarti gli occhi dei miei.
e ci guardiamo
vedendo ogni parola.
ora spogliata di salvezza
sei quasi qui
quasi la tua realtà.
ma improvvisa
ritorni a prima,
non prendi
formulazione,
e in una velatura opaca
ti volti.
15 giu 2013
14 giu 2013
nella torre
nella torre sul dirupo
a precipizio sotto il sole
tra un vasto
abbandono di flutti,
il vecchio artigiano
provava la bellezza.
con il filo e il legno
e la carta e lo stilo
collimava la sintonia
ripeteva la cadenza
sfogava il peso dell’opera:
l’interno e l’esterno
che si premono.
il giorno passava
nelle ore impellenti
nell’alacre arte
nei lenti compiti operosi.
l’artigiano, paziente,
sconosciuto agli sguardi,
abbozzava e rammendava
il suo studio, aggiustava
il suo stesso progetto di uomo.
la forma aveva qualcosa di santo
e irreale, viveva senza nascere
viveva vissuta da sempre,
la forma che trovava
c’era.
la inseguiva di calma
formulando un rigore,
puntellandola
sui fogli consunti,
tornendola con gli attrezzi
rugginosi.
era una bava smagliante
srotolantesi
in ruga inumana,
vacillava dallo stilo
necessaria inevitabile,
patente grafia di assoluto.
la forma
era priva di errore.
alla sera l’uomo, punto recluso
sotto la quietezza degli astri,
stagliato tra le acque volubili
come breve margine del mare,
ricreò la limpida
incorruttibile equidistanza:
nelle sue mani momentanee
nelle sue mani
trovò il cerchio. 11 giu 2013
10 giu 2013
l’auto bastante
c’è la sequenza di un’auto.
sfreccia sotto le riprese aeree
sola nell’aria tersa del deserto
in solitari tornanti di montagna,
sola in mezzo ai grattacieli
in strade di specchio,
da sola senza traffico
da sola senza altri,
unica autrice della strada.
collana:
Criticazione del mondo
6 giu 2013
5 giu 2013
l’aspetto si ripete
in cerca di un destino
di essere diviso
dal suo proseguimento
collana:
Sotto la luce
3 giu 2013
voilà
oggi la trama nomina,
narra nomi,
dice Andalusia e voilà:
Alhambra agrumi e mori
patios e ulivi appaiono,
e fa caldo nella pagina.
collana:
Criticazione del mondo
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