scolpito di lunari irradiazioni,nel luogo preciso
della soglia,
in una notte immobile
di aria densa
e colmo silenzio,
chiamo a risalire
le cose.
nuvole gonfie di grigio
danno altezza al cielo.
il mio tramonto
rosso di parole
non ha colore.
il vuoto brama
di mostrarsi.
la ragione della luce
è la luce da cui segue
giocondo
insorrisolvibile.
con i colti e i raffinati
un confronto squisito,
parole di lusso
che non poggiano
a terra.
a un occhio totale,
recinto completo
della conoscenza,
non resta pascolo.
ti osservo
e ti sai osservata,
mi guardi
guardandomi altrove,
per ospitarmi
sulle tue superfici,
per spendermi
accumularmi,
per la cattura che cogli
all’improvviso.
contenuto
è la forma
di contenuto.
lampi convergenti
si affrettano immediati
verso un angolo futuro
aloni di spada
privi di aspetto
in un vertice
che non accade
la biblioteca salva
in reami di carta
i saperi
che ti causano.
la mia stanza
di muri e intelletti
tenta d’essere quadrata.
ingombri
questo giorno
possibile
che ne è già
la reliquia.