30 lug 2016

preghiera 22


non dire mai 
che questo 
momento 
lo è. 



27 lug 2016

è quasi ieri


è quasi ieri
il nostro incontro.
ma quell’occasione 
non esiste,
ingombrata 
da una risposta
che ha ripetuto
ineguale il seguito.



26 lug 2016

preso


preso 
nella maglia 
della lettura, 
sovraffollata 
di rapporti 
e nodi 
e dettagli 
e spessori, 
la parola frena  
a inevacuabile
macigno. 



25 lug 2016

paralisi


l’anima silenziosa 
è armata dall’enigma, 
contratta in uno spigolo. 
ti schivi a distanza, 
atrofizzata da altre voci,
cedi a ore fredde 
a sequenze corrette, 
l’incanto si dissipa 
in dure discipline. 
ti muovi per velare  
faville di un profondo, 
nascondi i gesti 
in un sentiero doloroso. 
mezze lacrime brillano 
mentre ti affatichi
e nessuno le coglie, 
nessuno 
scopre l’angolo sordo 
in cui rovini. 

ma ora io decido, 
ora le tue dita 
lunghe si appigliano 
all’ultimo istante 
radicato, 
le dita claustrali 
che preziose 
tengo.



a M.

20 lug 2016

sudditanza


il popolo bue
laido e fatale
oppresso adoratore
si guadagna
la guerra civile.



15 lug 2016

lassù all’inferno


ogni martire dimostra
che pattume sia il cielo.



12 lug 2016

il bello


comprese dunque
che il bello era
sopravvivenza

mosso da forze feroci 
in cui ciascuno uccideva
venerando l’equilibrio

il bello era la migliore forma,
senza attributi di pietà

il tramonto i metalli i ghiacci
la pelle e la teoria:
abitava ovunque, 
non preferiva nulla

stava nei cuccioli divorati,
nelle sabbie desertiche,
in organismi infinitesimi
e enormi intervalli

ciascun nodo rispondeva 
a una resistenza:
i manufatti i pensieri
gli imperi e le frasi

la bellezza vestiva ogni cosa
rigettando i corpi cariati
e i casi repellenti

era la strada del cosmo
la salvezza di nessuno

non si dava commento
non aveva intenzione
non perdeva
idea su di sé

regola apicale 
e perfetta, 
verso e origine
levatura indifferente,
il bello sopravviveva.



10 lug 2016

viene


viene un tempo 
che si romperà, lasciando 
un sottile presente, 
il rudimentale inizio 
che si perpetua,
alveare dello zero.



8 lug 2016

la gabbia


non ti permetto
di uscire dalle frasi, 
sarai contorno uguale
marcia medesima.



6 lug 2016

uscendo


uscendo dalla testa 
trovò circostanze 
senza cattura, 
elementi glabri 
concomitanti, 
metri copiosi 
e mediocri.



5 lug 2016

mentre parli


mentre narri del nulla
la tua voce parla.



4 lug 2016

la femmina


la donna e la femmina
aderiscono in lei.
l’una veste l’altra
senza frattura,
condotta e innocenza
costume e sangue
servono
un esercizio binario.

l’educazione quieta 
nasconde un volto incolume, 
lo sguardo brado 
si decanta 
in mimiche e fioriture, 
un proprio salotto civile 
che ne stringe le carni. 

incontrarla soffocata
in un discorso,
nelle proporzionate movenze,
nel verde vergine
degli occhi, acceca.
averla un attimo
piena nelle mani
scava la nostra eredità.

in lei il corpo
uccide la storia,
la lunga invenzione
di falsi segmenti
laboratorio del verbo,
in lei
la donna finisce.