30 mar 2020

le note discordi


la presenza umana 
la sola risonanza 
distrugge le immagini. 
il suo calpestio, 
che il rumore moltiplica
in una corsa di note,
nelle città corrose dal colore 
e da linee che recidono.

ora il silenzio acceca, 
l’edificio si ritrova 
da una pulizia di riflessi 
all’origine del luogo deserto.
la presenza è esclusa
nessun ritmo fugge, 
ciò che si compie 
si compie sempre, 
necessario a sé, 
una chiusura di armonie 
che chiude la fortuna 
nella forma.



29 mar 2020

monumento


togli la vita di fuori 
la vita che va a fare la spesa 
dal nostro racconto. 



28 mar 2020

il prezzo


idee esisteranno come rifugi acquistabili. è funzione dei pensieri fondarsi da un traguardo.
versare fa esistere, comprare costruisce, permette l’apertura del pensabile, ti dà la possibilità del possibile. così i talenti si ingaggiano si fa corsa di arti e altezze che si sfidano, e più grande sarà l’avere più sarà il risultato. 
l’approdo è la facoltà della nascita, la spesa afferma le ipotesi di un lavoro. 



22 mar 2020

la matita


preferisco la matita 
al disegno.

la gioia è posta
prima del compito, 
che lo puntella 
a un solo esito,
che lo chiude 
in una sagoma, 
che evita i disegni 
possibili.
il frutto respira 
nella potenza del dopo. 

le facoltà restano tue,
sei il sovrano di ogni volta. 
lo strumento non fallisce, 
le prove non consumano  
la capienza,  
fermo è l’orizzonte 
della matita. 

operi il panorama abitabile 
le prolungate linee dell’idea, 
l’infinito è l’immagine 
dell’inizio. 

là ti inviti,
dimorando sul proemio 
di un futuro regno, 
luogo di ciascuna 
scaturigine.
nella punta della matita 
c’è il disegno 
di ogni altra.



19 mar 2020

il pronto


per far posto
in fretta a tutto
usa pure il brutto.



18 mar 2020

numero grave


il numero è grave, 
comprende solo i numeri 
ed esclude 
il momentaneo universo,
l’accento 
tra due stati quantitativi.



17 mar 2020

la fine fuori


si accorgono 
che il fuori non c’è. 

le sostanze prima schierate
i corpi l’amore i crocevia
si sono spinti al chiuso,
in esso si muove 
il frastuono, 
una copia dei sensi. 
dentro si dura
portatori immobili 
di un codice, 
il codice conduce al domani 
il domani è il codice. 

abitano una casa assillante
e in questa si giace  
e a questa si arriva.
è come il gioco, 
le mosse sono un paio 
la fantasia può le mosse, 
il tutto collassa 
alla geometria. 

ora le pareti sono il racconto, 
scrivo da dentro 
l’ultima bolla di parole 
le ultime parole ascoltate. 



16 mar 2020

la morte sempre


mancherà ancora 
l’altro.
a te non tocca,
puoi solo stare
dentro
il tuo corso vivo.
la fine non puoi
conoscerla
non puoi ospitarla.



15 mar 2020

cantuccio


aspetti il luogo
che crei alla sera, 
e quel luogo tuo
ti accoglie.



4 mar 2020

abdicazione 2


estingui il bagaglio
che ti alberga
abbandona il dato.



2 mar 2020

abdicazione 1


torna ai dati 
come distruzione 
come occasione 
di ripudio.