PROVA


la creazione necessita di una prova. serve un filtro, un argine, un occhio al di fuori di chi scrive, capace di distinguere ciò che non comunica o comunica troppo, di rimuovere il materiale eccedente.
un’opera nasce sempre per darsi a un altro e dall’altro prendere: la scrittura interamente libera rischia l’irrilevanza.

nei primi tempi queste poesie si sono avvalse di lettori scelti: ciò ha permesso ai testi di parlare meglio, a un pubblico meno ristretto.
in questo faticoso lavoro si sono avvicendati:

Angelica Ganss; Max Campanini; Elena Penzo; Federico Sanna

poi progressivamente la funzione dei saggi si è ridotta, ed è terminata.
oggi ritengo che, giunto a maturità, solo l’autore abbia il coraggio necessario alla propria opera, sappia quando reciderla e suscitarla, cosa sbagliare e cosa complicare. resta, anche per lui, il dovere di porsi a distanza, perché il lettore legge da lontano.