27 apr 2015

faceva sempre


si occupava faceva
faceva sempre
tutto il tempo.
perì estraneo.



26 apr 2015

preghiera 20


pèntiti solo
del futuro.



25 apr 2015

il primo


ogni numero primo
è il primo
la prima apparizione,
non ha simili
non ha genitori,
di sé è il solo.



23 apr 2015

io tu


tu e io
forse siamo
all’inverso:
io mi rivolgo a me
forse tu ti leggi
forse io ti scrivo,
o entrambi
siamo l’altro
o il multiplo 
di un nome.
se segui le righe 
lo capirò.



22 apr 2015

cose molli


le cose non restano più
avvenute, durevoli,
ma si ripetono di prime volte.



19 apr 2015

tutto è già


quello che vivi è già 
trascorso. 
percorri i costanti cicli 
della fine.  
Shakespeare scrive 
in seguito 
alla scomparsa 
che lo precedeva,
e così Omero, 
da sempre spopolato 
ma presente 
verificato a sé, 
come me come ognuno.



14 apr 2015

possibilità


hai aperto la voce
l’hai conservata e diffusa
non sei declinato con te.



12 apr 2015

le onde


il mare cupo muove
direzioni di fantasma
collisione di flutti
e complessa liquidità.

disegna sommesse
evanescenze respiranti
propulsioni di medusa,
cardiogramma
parola dell’acqua.

ora tu immagina
questa corsa
di linee flessuose
che figliano,
l’alfabeto 
progressivo 
che procede. 

ora guarda
le pieghe opalescenti
che divergono
verso il moto.



11 apr 2015

ammonizioni


le prediche
della famiglia
sono le prediche
dell’orologio.



10 apr 2015

preghiera 19


lascia la tua 
decisione
deciderti.



8 apr 2015

il mucchio


ci sono premure
cortesie e lusinghe
che l’amante
non fa a te
ma al farlo, 
a un più grande
paesaggio dei gesti.



7 apr 2015

il volto precipitante


la donna prepara 
senza requie l’attimo. 
lo indossa, 
ricama già la partita, 
custodendola 
come capsula di un’azione.

consuma i giorni 
nella prova del viso 
si annota nel corpo, 
divenuto ormai 
somma di riverberi.

quindi la trovi 
in un mestiere di leggerezze,
nella risposta soppesata 
dell’apparire.

e infine smisura 
nel proprio accadimento 
che corre.