la donna abitua
senza requie l’attimo,
lo indossa,
ricama già la partita,
custodendola
come capsula di un’azione.
adopera i giorni
nella prova del viso,
si annota nel corpo,
divenuto ormai
dote di riverberi.
quindi la trovi
in una ricerca di leggerezze,
nella replica soppesata
dell’apparire.
e infine tracima
nel proprio accadimento
che corre.