31 dic 2015

il dominio


capisci di avere
inventato la vita
di averla
respirata falsa.



25 dic 2015

interezza


stare profondamente
nel corpo e nell’opera
prende più istanti
dell’esperienza.



24 dic 2015

terracotta


argilla
morbido tatto brunito 
materia di gesti
che sviluppi,
dove non plasmi
la cosa
ma la stessa terra.



18 dic 2015

il ricovero


ho scritto una poesia
da un’altra parte
l’ho deposta in una crepa 
e qui lascio il fatto
avvenuto altrove.



17 dic 2015

pensi


ciò che pensi
del mondo
è ciò che stai 
facendo.



15 dic 2015

mentre sono


mentre sono, divento 
evolvo l’enigma 
la strategia portata, 
sono colui 
che è il mio essere io 
il suo figurare, 
avanzo a tratti e ritorni 
sono il mio commiato 
il mio proclama 
sono parallelamente 
a me 
conferma e alternanza, 
sono ciò che mi ritrova 
e mi vive 
sono interno ed esteriore 
trasudato e chiuso,
sono sono.



14 dic 2015

la ricetta


ho mangiato un piatto
con mille ingredienti
che sapeva di sapore.



13 dic 2015

il criterio


riuscire
a dire
o a
non dire?



11 dic 2015

odierno


ogni ora 
è una confinante ora 
che medito, 
che investo 
perché sia successiva.



7 dic 2015

programma


non costruisci
le emozioni
dalla fine.



5 dic 2015

estrinseco


il disegno prende 
parole diverse dal verbo, 
grafiche e praticabili. 
è un’ombra senza interludi 
china reale sparsa sui corpi, 
l’immagine visibile.  



a Veronica

4 dic 2015

avanti


linko
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
sono.



3 dic 2015

da raggiungere


questo minuto 
è troppo colmo,  
lo cerco di nuovo. 



29 nov 2015

esisto


esisto nelle sentenze
con le parole che lascio
e che già frequentano
il domani costruendo
un’ora nitida 

parole che si adoperano
nel tuo avvenire 
e forse mai
sono state sincrone 
ma da sempre
seguente proprietà 

esisto ora
come luogo del dopo
esisto dopo
come situazione
che conosce i secoli.



27 nov 2015

il racconto


il racconto era una matrioska 
di scatole che si raccontavano. 
l’inizio nasceva alla fine 
la stanza stava in un ditale 
nella lettura giaceva il lettore.  



23 nov 2015

il problema


seppe tutto, 
l’intero la radice lo spirito. 
allora cercò 
i quesiti del tutto, 
laddove si propaga 
la continuata domanda. 



19 nov 2015

numeri in fuga


numeri in fuga:
arriva dio,
la logica non deve
urtare il divino.

coprire il corpo
e la mente,
vestirli di precetto.

vivere senza scelte
restituendo lo spirito,
ripagare il cielo
di preghiera.



13 nov 2015

brano


quel brano mi lascia
la stessa qualità di ieri
l’identico volto della ricerca,
è un trucco:
l’orchestrazione di lettura.



12 nov 2015

inventato


l’uomo ha inventato l‘orario,
la natura la gastrite.



10 nov 2015

foschi fumi


foschi fumi della terra 
emigrano rivelando 
il barbaglio delle cime,
la tua frontalità visiva.
lontane forme si svolgono. 

vaghi senza fare le ore 
cercando una manovra 
che si incorpori nel mondo,  
la partecipazione dell’oggi 
che ti soccorre.
ti arrovelli sull’utile 
il suo asilo salvifico, 
sulle azioni che portano 
una pronuncia, ti crei
su un crepaccio inesausto,
nel risultato e l’itinerario 
di andare avanti.

anche oggi ti chiedi 
una soluzione, di lasciare 
un perno nel momento,  
la tua di tutti somma.



9 nov 2015

oltraggio


quella donna
ha un corpo:
è proibito.



7 nov 2015

calibrato


fabbricava le ore
col mondo,
ne faceva uno nuovo
sopra.



5 nov 2015

immediato


lavori per chi è stanco,  
lasci frasi 
già un po’ stanche,  
da capire in piedi 
in una boccata 
di segni. 
fornisci parole 
con la traduzione 
in fronte, procuri 
la svelta riscossione 
del contenuto. 
proponi 
il prodotto fulmineo. 



4 nov 2015


il dovrebbe
deve.



3 nov 2015

Vertigo


condotto tra teorie 
di vaghi individui, 
un richiamo 
si verga in modi speculari. 
la dama luminosa 
si consegna alle acque 
enigmatiche,  
gli occhi olivacei 
proferiscono l’eredità,
il recuperarsi
di arcane derivazioni. 

lei 

si offre, avendomi, 
mi costruisce
legame migrante.
il nostro viso ha continuità, 
mutua salvezza, 
si ritrova da una regione 
di nascita medesima.
è un frutto antico e pari,  
ogni fuga le precipita 
la rivela, l’ovale chiaro 
è il mio consumo.
la scoperta che da sempre 
conservo.



2 nov 2015

importanza


resteranno solo frasi
di una lingua preminente.



31 ott 2015

acqua simile


l’acqua che negli anni 
ho visto disegnarsi 
ormai è perduta, 
nessun’onda potrà 
recuperarla, 
nessun giorno 
può tornare a formarsi. 
cause di cause 
creeranno nuove onde 
ora impensabili, 
apriranno attimi, 
a volte verseranno 
in un volto simile 
in una sagoma ripetuta, 
in un simile tema, 
a volte sembreranno 
quell’acqua.



28 ott 2015

dotazione


oggi sei felice
immaginandoti felice.



27 ott 2015

la figura


non mostrandosi 
si inoltra
la figura vicaria
dell’immagine.



26 ott 2015

appunti sul senso


l’uomo non risponde 
ai segreti. 
narra la presenza 
abitandone il limite,
percorrendola dai bordi,
regnando sufficiente 
su un feudo.  



24 ott 2015

apparso


qui c’è un testo
che appare
apparso,
e ciò che succede
è ciò che succede.



22 ott 2015

tutto ha


ogni stato inutile 
non lo è, 
ha un indirizzo 
un vantaggio.



9 ott 2015

zoet brød


dolce non è dolce
in ogni lingua,
pane non è pane.



8 ott 2015

il richiamo


le opportunità non arrivano  
a chi le attende ma a chi risulta
attraente alle opportunità.



7 ott 2015

fenditura


la poesia arriva
in breve
alla fine del verso
del proposito
del pensiero
del passo,
in breve
alla fine del ritmo,
allo spazio.



5 ott 2015

sfuggirsi


ho vissuto  
un tempo vacillante,
l’attimo che trema
difettoso.



4 ott 2015

il milione


raccoglievo gli uomini 
in un esercizio, 
nella singolarità 
di un corpo plurale. 
tutti coprivano
la stessa figura polimorfa, 
la variante ritornava 
al modello, alle facce 
dello stesso volto. 



30 set 2015

nessuna legge


due più due non fa
diversamente da quattro
se tu lo ordini.

due più due fa quattro
sotto qualunque legge
con qualunque re
e qualunque dio.

due più due fa quattro
se torturi e uccidi.

due più due
farà sempre quattro,
la minaccia
non lo turba.



25 set 2015

illeggibile B


infine il suono
diverrà incompreso.



illeggibile A


il suono dei pensieri
diverrà incompreso
la costruzione
illeggibile
le sfumature perse.
e resteranno
le cose.



23 set 2015

le regole


gli insetti si ostinano
a violare il nostro
precisato 
domicilio,
venendone schiacciati.



21 set 2015

prologo d


un’aurora
posteriore
mi precede.



20 set 2015

prologo c


dal domani
tornano teorie
inedite
che mi hanno
prodotto.



18 set 2015

prologo b


sarò figliato
dai posteri.
compilo gli anni
che verranno
a prepararmi.



17 set 2015

prologo a


fra due secoli
sarò questo,
con la somma
aggiuntiva
che mi avrà
guidato.



16 set 2015

la riproduzione


trapianti millimetri 
di raziocinio, riporti 
l’esperimento degli oggetti
la traduzione dei termini 
di un lampo, convinto 
che sia terra scrupolosa, 
la terra di ciascuno. 



12 set 2015

il mandato


ciò che non si vede
non ha bisogno
di sacerdoti.



11 set 2015

croma stretto


vocaboli calzano 
la medesima tinta 
incorporea, 
mettono in sintonia 
cieli senza azzurro
erbe senza fibra, 
inscenano 
un policromo rapporto. 



8 set 2015


facendo poco 
facendo tutto
fai forma del mondo.



6 set 2015

scostamento


questa armonia 
è il proprio esilio, 
l’adesione illusoria
al contenuto,
l’arrivo che si stesse 
dal suo radicarsi,
è il grammo indiviso 
del vincolo che avverti.



1 set 2015

autorità


ciò che non si può dire
invece si può dire.



31 ago 2015

la discesa


i due eroi esistono
su un presagio.
salgono sulla facoltà 
che li provoca  
per scegliersi, 
assolvono 
la soluzione. 



28 ago 2015

non c’è


dietro il bit
non c’è altro.
sipario sul nulla
unica faccia penzolante
della realtà,
è la piccola cifra
dei corpi
che si esiliano
in un luogo dissolto,
l’esperienza
di due dimensioni.



27 ago 2015

molestia


il mondo si fa
complesso?
spariamogli.



26 ago 2015

l’anima


sotto il foglio dell’esplicito
si agita la forza che mangia.



10 ago 2015

come porti


come porti la tua voce 
di sete notturne?
dove resta 
e si lavora il suono, 
i gradini d’invisibile 
che conduci? 
in quale misura dell’aria 
la sua informazione 
si descrive 
suonando una distanza? 
ascolto questa croma 
che prende lo spazio, 
che lo carica e solleva, 
il canto che raccoglie 
un gioco, 
che crea un peso, 
tra gli occhi e le mani 
disperati 
di non conservare nulla.   



a Valentina

9 ago 2015

l’emersione


dallo smuoversi
primitivo
precipitato nel caso,
da quel palpito
tra le rocce,
la parola svolse 
il silenzio.



8 ago 2015

la chiave


quello che è accaduto 
era la risposta,
quello che accade.



6 ago 2015

il proprietario


il proprietario effimero
scelse di persistere
durando negli oggetti 
e vi durò,
scatola immateriale
polverio di giudizi
sparso
in motivi curati,
arredo vivo lui stesso
di impietrita
e innumerevole
volontà.



5 ago 2015

chi saprà


chi saprà che è perfetto 
il gesto che non si visita?
lo saprà il tuo presente.



4 ago 2015

accanto


frazioni i momenti e i luoghi,
le occasioni senza entrarvi,  
ti vivi accanto
facendo scorta di ipotesi 
e prospettive. 



3 ago 2015

prossimità


non sbagli colore,
sbagli il colore a fianco.



2 ago 2015

Andrés Segovia


il canuto signore 
è sulla chitarra. 

vestito di abiti bianchi 
sotto grafiche 
arcate millenarie, 
ponderato 
su profumati specchi 
d’acqua, 
opera ridotti movimenti 
di minuscolo scarto, 
artefice quasi statico 
di una creazione numerosa. 

nelle rotonde dita 
usa le corde 
tira il tempo 
rilega le lunghezze. 

c’è in quella regola 
il silenzio degli anni
lo sconosciuto costo dell’animo, 
l’accordo coltivato dei gesti
che adesso possiedi.

è la perla del tempo
ricavata dall’errore. 

nella maniera gentile 
nel problema 
melodico, nell’insieme 
stipato di eventi 
trovi un governo, 
la teoria modellata 
l’integrità che si svolge. 

il signore muove le dita 
e suscita una rete 
che ora ti organizza 
ti pianifica, 
si incarica della tua mente. 



28 lug 2015

dell’opera


l’istante dell’opera
è concluso e iniziale,
è il traguardo
a cui ti levi.



26 lug 2015

la chiosa


l’uomo preferì al tramonto
il problema del tramonto,
il paesaggio seduto quadrato
tradotto
viaggiato di letture.



24 lug 2015

il costo


i milionari andranno ottimizzati,
sostituiti con robot milionari.



23 lug 2015


adoriamo
adorare.



22 lug 2015

il basso ritratto


componi una raffigurazione 
su cui sopravvivere,
ritirandoti in un registro
subordinato.  



19 lug 2015

quei giorni


i giorni 
in cui mi parlavi 
sono fermi. 

discorrevi usando 
l’esperienza del viso 
con gli occhi ordinati 
pieni di azzurro, 
turbinanti di precisione. 

spiegavi la voce 
disinvolta, 
il sonoro carattere  
che mi chiamava
pescando lontane 
identità. 

mi legavi a pulite sintassi, 
misuravi gli argomenti 
accurata. 
e intanto 
in mezzo alle frasi 
avveniva uno spazio. 

ci parlavamo,
coprendoci nei colloqui,
lasciandoci 
dietro il dialogo. 
non stava bene chiarirsi 
sfiorare delle letture, 
forse neppure potevi, 
forse neppure io. 

e così 
diventammo nulla,  
negammo l’arco gettato 
tra di noi, 
e i giorni finirono 
mai finiti. 

eri la cosa esclusa, 
la scala del possibile, 
eri i lati 
di chi ha un centro 
indiretto, 
di chi lo sfugge.



15 lug 2015

beneficio


l’economia è essenziale
per comprare l’economia.



14 lug 2015

la barca al ritorno


ritorna la barca  
sorreggendosi sulle luci 
attenuate 
crespe e delebili 
dell’azzurro.
veleggia sull’ora
che sbiadisce
già confusa nello sfondo, 
le onde 
la portano nella notte 
che suscita sogni 
in germe,
innominati.  



11 lug 2015

circostante


queste parole
si diranno.



10 lug 2015

osservazioni


traccia brevi sorvoli
come breve è lo sguardo,
dammi la rapida voce. 



4 lug 2015

il filo volante


sai dire
il blu?



3 lug 2015

gli sgorbi


non scrivi contro 
membrane dispotiche 
o pasticciando 
eque cittadinanze:
scrivi su tutti,
sulla pace, 
lasciando 
la pochezza spaziale. 



2 lug 2015

l’organo


mostrano una scatola 
che contiene
la proposta dell’involucro,
la musica
che ascolta l’apparecchio.



29 giu 2015

senilità


l’esteriore senescenza
è un certo grado
di fatica e crisi,
la veglia accanita
di un’anima.



27 giu 2015

la menzione


non raccontarmi
che il libro è buono,
racconta
ciò che ti prolunga
parla accresciuto
dillo tu da te
dillo tuo.



26 giu 2015

la ghirlanda


fattasi di cristallo la notte
il fattucchiere radunò
i propri saperi,
ricombinò ogni strada
che aveva percorso
e i metalli di ogni evento.
li dispose fluttuanti
in una babilonia di cammini,
una congerie di ponti
e passaggi inarcati,
come uscite che si avviano
in ingressi uscenti
corpi introflessi
e rovesci del fuori.
diede alla forma terrestre
uno stampo traslato,
cadde nel pensiero
perdendo il mondo.



25 giu 2015


spaccate
ai figli
i righelli.



21 giu 2015

attrito


fai forme belle
lavi la lite,
le musiche suonano
senza versarsi.



20 giu 2015

sulle pagine |redux


chino su un libro, 
lento sulle ceree pagine 
striate di ricamo 
lavorato nel senso, 
perduto nelle sue 
biforcazioni, 
colgo improvvisa 
la verità delle pietre, 
il loro sommo fenomeno 
la colma entità, 
l’insorgenza. 
sento quella radice, 
la proprietà d’esistere. 



18 giu 2015

torsione


se uno lavora mangia dorme
dorme mangia e lavora
ce l’ha l’anima?



16 giu 2015

una premessa


si piacquero rincorrendo
una lunga premessa, 
agendo una continuata
astensione.

non chiesero mai 
ai propri segreti.
non si chiesero mai
la scelta. 



15 giu 2015


amarsi
è girarsi
addosso.



14 giu 2015

la chiarezza


nella chiarezza 
degli occhi riposava 
un segno avvolto 
in bende di silenzio, 
l’alfabeto di mille anelli
di mille centri alacri.



11 giu 2015

piramide bluff


uno scrittore stufo
ha detto un pensiero
che tutti pensano
e ha preso mille frustate
perché lo vuole il re.
ma non sarebbe
più possibile
che milioni di sudditi
frustassero lui,
il solo sovrano?



9 giu 2015

operazione


la trama usa il mare
se ci naufraga qualcuno,
il paesaggio è di servizio.



5 giu 2015

il concerto


siamo qui 
come spazio concluso. 

il cortile apre 
una superficie notturna
di raccordi e fughe,
di code e rilievi, 
gradini e passaggi, 
di logge, nicchie, gallerie, 
di statue e tremule cavità. 
siamo il volume
speculare dell’ornamento,
delle soglie, degli sbalzi, 
i volti architettonici 
di una platea. 
è una compagine 
che ricovera l’attesa,
seduta a produrre risonanza, 
esegue la forma diafana
di un sistema. 

ed ecco piove  
una nervatura di suoni 
un coro di orbite complesse 
una misura armoniosa.
è la proporzione delle voci,  
di simultanei soliloqui 
in un corpo. 
si versa un senso 
e irradia onde 
che non domini. 
è un fenomeno 
che non ha figura 
un oggetto senza abito, 
è l’abito stesso nudo. 

quando infine si asciuga 
non c’è niente:
una memoria labile, 
un percorso di polvere.
cosa scende con la voce 
cosa si dice cosa traduce? 
le domande anch’esse 
si perdono nel fumo. 

la musica è stata. 
non saprei se la musica 
mai 
sia. 



3 giu 2015

la prova


hai preso
un bel voto
e ora sai
di sapere.



28 mag 2015

la radice


già si mostra il dopo 
e le ore accadono 
in precedenza, 
anticipano frammenti 
radicati nella posterità. 
così cogliamo la rosa 
e le sue consecuzioni,
lavoriamo quel profumo
seminiamo la sua idea, 
raggiungiamo 
la radice alla fine.



27 mag 2015

gerarchia


l’impronta del mio dito
è più brava della tua.



24 mag 2015

il porto


c’è qualcosa di inconcluso
in queste frasi, dissi,
un porto vago un sostegno 
che non si procura. 
le stiamo domandando, 
risposi.



23 mag 2015


la forma
è l’arrivo.



22 mag 2015

dove si sta


ti trovi relativo 
in un oggetto poliedrico 
che va esponendosi, 
crocevia del momento, 
della storia singolare 
che occupi. 



17 mag 2015

il medium


se la macchina impiega
enne secondi ad afferrarlo, 
a ricevere il ritratto
a raggiungerne la copia,
l’umano si blocca
per enne secondi.
diventa fotogramma
relazione congelata,
impara a prolungarsi 
a rendersi comprensibile
alla macchina,
incamera la somiglianza 
dell’arnese, vi si 
trasferisce.



16 mag 2015


non convinci
più convincendo.



15 mag 2015

le frizioni


sbiadisco 
mi sfoco 
perdo disparità 
i mestieri 
le aderenze della terra 

perdo il dissipare 
delle ore 
la fabbricazione
in cui attraversarmi
la calma partenza
dei gesti

smarrisco le mani
ciò che si usa
ciò che frena.



14 mag 2015


mi
svanisco.



13 mag 2015

la spira


verrà un pensiero
che non ordina
che non ferma
che lascia 
le cose farsi
sfilarsi di progresso.
verrà la spira
in cui cadono le voci.



11 mag 2015

cattivo buon senso


il razzista prevede che
novecentonovantanove casi
configurino il millesimo
e spesso 1 i 999.



10 mag 2015

forse vissuto


passeggio nelle persone
con cuore poco profondo,
viandante già provato 
nei viaggi. 



3 mag 2015

il mormorio


ora ti parlo dell’acqua
e tu temi già i vocaboli  
che la sforzano,
numeri di termini
e di mormorio prolisso
onde senza sagoma 
che non si prendono,
infilate
in ghirlande di suoni
in cui non agiscono
personaggi.
temi, sai,
che sarà solo il transito
di un linguaggio.



1 mag 2015

disabitati


chi lorda
ha la mente
evacuata.



27 apr 2015

faceva sempre


si occupava faceva
faceva sempre
tutto il tempo.
perì estraneo.



26 apr 2015

preghiera 20


pèntiti solo
del futuro.



25 apr 2015

il primo


ogni numero primo
è il primo
la prima apparizione,
non ha simili
non ha genitori,
di sé è il solo.



23 apr 2015

io tu


tu e io
forse siamo
all’inverso:
io mi rivolgo a me
forse tu ti leggi
forse io ti scrivo,
o entrambi
siamo l’altro
o il multiplo 
di un nome.
se segui le righe 
lo capirò.



22 apr 2015

cose molli


le cose non restano più
avvenute, durevoli,
ma si ripetono di prime volte.



19 apr 2015

tutto è già


quello che vivi è già 
trascorso. 
percorri i costanti cicli 
della fine.  
Shakespeare scrive 
in seguito 
alla scomparsa 
che lo precedeva,
e così Omero, 
da sempre spopolato 
ma presente 
verificato a sé, 
come me come ognuno.



14 apr 2015

possibilità


hai aperto la voce
l’hai conservata e diffusa
non sei declinato con te.



12 apr 2015

le onde


il mare cupo muove
direzioni di fantasma
collisione di flutti
e complessa liquidità.

disegna sommesse
evanescenze respiranti
propulsioni di medusa,
cardiogramma
parola dell’acqua.

ora tu immagina
questa corsa
di linee flessuose
che figliano,
l’alfabeto 
progressivo 
che procede. 

ora guarda
le pieghe opalescenti
che divergono
verso il moto.



11 apr 2015

ammonizioni


le prediche
della famiglia
sono le prediche
dell’orologio.



10 apr 2015

preghiera 19


lascia la tua 
decisione
deciderti.



8 apr 2015

il mucchio


ci sono premure
cortesie e lusinghe
che l’amante
non fa a te
ma al farlo, 
a un più grande
paesaggio dei gesti.



7 apr 2015

il volto precipitante


la donna prepara 
senza requie l’attimo. 
lo indossa, 
ricama già la partita, 
custodendola 
come capsula di un’azione.

consuma i giorni 
nella prova del viso 
si annota nel corpo, 
divenuto ormai 
dote di riverberi.

quindi la trovi 
in un mestiere di leggerezze,
nella risposta soppesata 
dell’apparire.

e infine smisura 
nel proprio accadimento 
che corre.  



31 mar 2015

ribattitura


perché la prova
vuole parlare
allo ieri?
proporre fratture
che inseriscono 
il passato?
perdere 
i nuovi varchi
del verbo?



24 mar 2015

l’universo


la sommità stava 
nella struttura vegetale 
di una pigna, 
nell’innesto e le nervature 
della foglia. 
lì si disponeva il totale.



23 mar 2015

la prima frase


questa frase è nuova

ma un’altra la segue 

e una riforma 
la perfeziona 

questa lo è più
di tutte

ma non dell’ultima

o della successiva

se però le rileggi
ora in esse
c’è un cambiamento

la prima frase
che fiorisce.



22 mar 2015

la doppia volta


leggo posticipando, 
ubicando i risultati 
in uno spazio prossimo. 
spiano la catena dei segni 
per sbrigare il momento, 
sgrovigliarlo dalla calca, 
sottrarre al testo 
il mio ufficio. 
di quello che trovo  
non resta copia, 
solo il metodo dell’armonia, 
leggo e dovrei già rifarlo 
capire una doppia volta. 



21 mar 2015

che potrei


ho paura
della paura
che provo.



17 mar 2015

(i baci)


si baciano 
tra parentesi 
per la condanna 
che dà il vero. 
baci di piuma 
senza eredità, 
nell’esigua massa 
dell’attimo. 



16 mar 2015


sono suoni i pensieri.



15 mar 2015

confezionato


hai ancora fame
o è necessario
esaurire la porzione
completare l’unità?



13 mar 2015

i ritagli


riponi l’essere, 
decifrato in astucci esclusivi 
che non si sommano, 
impasti manufatti laconici. 



11 mar 2015

la roba


te ne stai
con la tua roba
asservita senza
chiederla più.



6 mar 2015

gesti polverosi


le pose accolte
i termini ricopiati
sono attrezzi attuali
che fanno il visibile, 
stoffe che lo vestono. 
ogni cosa è l’adesso, 
rinasce si riaggrega 
in radice continua, 
inizio incalzante 
di nuove ricerche 
di un inizio. 
gesti polverosi premono 
un’ora vergine,  
e anche in questa 
occasione 
che si strascica avanti, 
che ridivide il mondo,  
la parola scelta 
si risupera. 



3 mar 2015

noi dopo noi


rovesciamo i nostri
algoritmi in giro
a interpretarci
a produrci
senza perire.



1 mar 2015

le statue


un pulviscolo d’uomo
ha osato
toccare le statue,
togliere il significato
e la memoria raggiunta.
ed ora quest’uomo
verrà estinto.



a Palmira

28 feb 2015

sterilità


ieri il giornale
ha scelto per titolo
dell’intervista
l’estratto più becero,
quello che piace
di più al peggio
che trasportiamo.
ora circola nuova
fertile sterilità.



27 feb 2015

nelle anse


cerchiamo il filo 
di questa poesia, 
riveliamola 
laddove sfugge, 
nelle anse 
che non si precisano. 

percorriamo 
la strada che serpeggia 
tra i valori, 
la via dura dei termini, 
troviamo il tesoro 
di una pronuncia 
il patrimonio 
di una cosa. 

coltiviamo il risultato 
formuliamone il tronco 
raggiungiamo 
la sua progressione. 
perché al fondo 
delle scoperte questa 
sarà l’uscita. 



19 feb 2015

meccanismo


l’efficienza inscatola
da vivi gli animali.



17 feb 2015

l’arco


il tempo lo includeva 
di metri, si seminava 
instabile sui soggetti. 



16 feb 2015

l’immagine


gruppi di luce
procedono sulla laguna
come grafia epiteliale,
e tu non sai
se vuoi descriverli 
o ascoltarne la formula, 
duplicarli o suonarli. 



13 feb 2015

i versi


che questi termini
non siano
passaggio per altri, 
veicolo d’altra merce,
conduzione alla cronaca,
ma esaudite immagini  
suoni di suono
ponte tra il niente.



11 feb 2015

un’ora


scrivo tutti i giorni
per scrivere in un’ora.



10 feb 2015

termine lucido


la tela mostra
enormi atomi di significato,
l’affermazione acrilica
di una parola risolta.



7 feb 2015

modulo umano


un film costringe 
il matematico all’umano, 
gli offre una piccola vita 
eccentrica
e stanze scompigliate,
la sfida senza numeri 
di qualcuno 
genio per essere matto, 
la cui grandezza 
non viene data. 
è il documento che somma 
l’amore la morte il colore, 
sottraendo l’algebra.  



6 feb 2015

il muoversi


ho visto muoversi 
l’acqua in verticale 
il mare scendere l’alto  

portarsi in un verso 
indurre l’immane 
costruzione del cielo  
in un tramaglio d’argento 

ho visto fuggire
la provenienza e la rovina.



4 feb 2015

scegliere


lo scrittore dovette
giudicare il nulla.
scegliere dal tutto
per renderlo una cosa,
cosa che ora
stava 
in assoluta esistenza.



2 feb 2015

affermazione


il tipo famoso
fa le cose
in modo famoso.



1 feb 2015

l’approdo


in un edificio
dove sta il finale?

forse in una soglia
o in una porta chiusa
forse in una sedia
o uno stanzino assolato
in un corridoio
o un’altissima scala

forse su una torre
o nel sottosuolo
forse ai bordi
o nei bracci
nel proprio scheletro
di metallo
nella distanza
o nella memoria

o sui tetti
nella facciata nei fregi
in una pietra un muro
un decoro
in una finestra o nel vetro

forse sta
nella materia che manca
nello spazio che si apre
forse è di fuori
nella visione creatrice
nella mente che riceve

nell’intero o nel dettaglio 
che lo circonda 

o si rivela all’ingresso
o in un solitario profilo
quando sosti 
ricordando  
o assumi il suo peso
mentre frughi
la grafia dei percorsi
voli
eseguendo il luogo

o forse ancora
sta nell’eco
nell’accordo
nel momento collimante
in cui attivi
una sua geometria.



30 gen 2015

riduzione


lavoriamo  
rimediando 
una piccola realtà
adoperabile.



28 gen 2015

che stava


e lei lasciò un gesto, 
un’espressione  
che stava tra le azioni,
in uno strato furtivo  
indisponibile,
l’usarsi senza termine 
della domanda del mare, 
il momento di un angelo. 



a Chiara

27 gen 2015

ogni altra


ogni cosa è l’inizio.

sei all’inizio
e il tuo lettore lo è.

le parole arrivano ora
perché arriveranno
prima e dopo.

da ogni cosa
si intravede ogni altra.

apri una finestra 
del segreto
apri emblemi
di una casa. 

sleghi copie 
senza gerarchia  
i segni galleggiano.

e non rimangono
sapienze
nulla è introdotto.

ogni luogo è il primo
e la propria storia.



25 gen 2015

lo spoglio


c’è chi ama un tu
e chi ama un meglio.



23 gen 2015

grammatica


apprendere
le grammatiche
non comporta
avere pianto, 
avere visto
le cose consumarsi.



18 gen 2015

maschera


esprimendo fuori l’inespresso
ne consumi il silenzio.



14 gen 2015

ottica


gli occhiali gli danno
una sponda
radunano i caratteri 
posizionano la fuga, 
la forma è forma sua
che il volto ha appreso.
dentro il bordo d’osso
i fatti si curvano
e decantano
in pasta nuova,
un paesaggio che riceve
nelle terre gli avvenimenti, 
di argilla 
che scolpisce l’età



13 gen 2015

le potenze


capto le potenze creatrici 
che muovono i giganti,
che mi porgono
macchinazioni d’idee, 
code fulgide e prospettive. 
rovisto nella ciclopica 
volta pensante, 
dentro sponde minute, 
nei codici nelle maglie 
nelle finzioni, 
in ampolle provette 
e fiasche segrete. 
provo congetture dell’ignoto 
nuove arti e verità, 
scorgo caroselli d’epifanie 
soluzioni che rallentano 
chimere crepitanti. 
sento simulacri saldarsi 
nel bellissimo pensiero.  



11 gen 2015

soggetto


da sempre il contenuto
legge il contenitore.



8 gen 2015

il fedele


al fedele non piace
il ragionamento,
non lo capisce:
ciò che ragiona
va tolto,
ciò che pensa da sé
va lapidato.



6 gen 2015

felicità -1


la felicità rende 
infelici.



4 gen 2015

l’audiofilo


l’audiofilo bracca 
percezioni sottili, 
sagoma il monumento 
della propria conquista,
educa la musica.



3 gen 2015

la poesia /11


nella poesia la poesia 
sta fuori dei versi.
e in tracce e recuperi
che svasano 
e raggrumano, 
che pongono le parole, 
una sull’altra 
una senza l’altra, 
in tavole sgombre 
o fortilizi, 
casi di un proprio 
divario. 
nella poesia stanno 
la magrezza e la somma, 
il proprio metro 
il passo che ne esce.  



2 gen 2015

parziale


oggi diverrò poco, 
la scelta mi sottrae 
in vie filiformi.



1 gen 2015

il laboratorio


ogni fondo
ogni lato
ogni intrico
del poligono dei casi
era necessario.