10 ago 2015

come porti


come porti la voce 
di sete notturne?
dove rimane
e lavora inflessa, 
nei gradini d’invisibile 
che conduci? 
in quale misura dell’aria 
la propria informazione 
opera 
suonando una distanza? 
seguo il periodo 
che prende lo spazio, 
che lo carica e solleva, 
le crome che raccolgono 
un gioco, 
che creano un peso, 
tra gli occhi 
e le mani turbate
di non conservare nulla.   



a Valentina