come porti la voce
di sete notturne?
dove resta
e si lavora il suono,
i gradini d’invisibile
che conduci?
in quale misura dell’aria
la sua informazione
si opera
suonando una distanza?
ascolto questo canto
che prende lo spazio,
che lo carica e solleva,
le crome che raccolgono
un gioco,
che creano un peso,
tra gli occhi e le mani
sgomenti
di non conservare nulla.
a Valentina