28 feb 2015

sterilità


ieri il giornale
ha scelto per titolo
dell’intervista
l’estratto più becero,
quello che piace
di più al peggio
che trasportiamo.
ora circola nuova
fertile sterilità.



27 feb 2015

nelle anse


cerchiamo il filo 
di questa poesia, 
riveliamola 
laddove sfugge, 
nelle anse 
che non si precisano. 

percorriamo 
la strada che serpeggia 
tra i valori, 
la via dura dei termini, 
troviamo il tesoro 
di una pronuncia 
il patrimonio 
di una cosa. 

coltiviamo il risultato 
formuliamone il tronco 
raggiungiamo 
la sua progressione. 
perché al fondo 
delle scoperte questa 
sarà l’uscita. 



19 feb 2015

meccanismo


l’efficienza inscatola
da vivi gli animali.



17 feb 2015

l’arco


il tempo lo includeva 
di metri, si seminava 
instabile sui soggetti. 



16 feb 2015

l’immagine


gruppi di luce
procedono sulla laguna
come grafia epiteliale,
e tu non sai
se vuoi descriverli 
o ascoltarne la formula, 
duplicarli o suonarli. 



13 feb 2015

i versi


che questi termini
non siano
passaggio per altri, 
veicolo d’altra merce,
conduzione alla cronaca,
ma esaudite immagini  
suoni di suono
ponte tra il niente.



11 feb 2015

un’ora


scrivo tutti i giorni
per scrivere in un’ora.



10 feb 2015

termine lucido


la tela mostra
enormi atomi di significato,
l’affermazione acrilica
di una parola risolta.



7 feb 2015

modulo umano


un film costringe 
il matematico all’umano, 
gli offre una piccola vita 
eccentrica
e stanze scompigliate,
la sfida senza numeri 
di qualcuno 
genio per essere matto, 
la cui grandezza 
non viene data. 
è il documento che somma 
l’amore la morte il colore, 
sottraendo l’algebra.  



6 feb 2015

il muoversi


ho visto muoversi 
l’acqua in verticale 
il mare scendere l’alto  

portarsi in un verso 
indurre l’immane 
costruzione del cielo  
in un tramaglio d’argento 

ho visto fuggire
la provenienza e la rovina.



4 feb 2015

scegliere


lo scrittore dovette
giudicare il nulla.
scegliere dal tutto
per renderlo una cosa,
cosa che ora
stava 
in assoluta esistenza.



2 feb 2015

affermazione


il tipo famoso
fa le cose
in modo famoso.



1 feb 2015

l’approdo


in un edificio
dove sta il finale?

forse in una soglia
o in una porta chiusa
forse in una sedia
o uno stanzino assolato
in un corridoio
o un’altissima scala

forse su una torre
o nel sottosuolo
forse ai bordi
o nei bracci
nel proprio scheletro
di metallo
nella distanza
o nella memoria

o sui tetti
nella facciata nei fregi
in una pietra un muro
un decoro
in una finestra o nel vetro

forse sta
nella materia che manca
nello spazio che si apre
forse è di fuori
nella visione creatrice
nella mente che riceve

nell’intero o nel dettaglio 
che lo circonda 

o si rivela all’ingresso
o in un solitario profilo
quando sosti 
ricordando  
o assumi il suo peso
mentre frughi
la grafia dei percorsi
voli
eseguendo il luogo

o forse ancora
sta nell’eco
nell’accordo
nel momento collimante
in cui attivi
una sua geometria.