31 dic 2017

valore


paga ciò
che vuoi
esista.



20 dic 2017

la vita contro


una vita spesa
contro la scemenza
è una vita
che ci ha a che fare.



19 dic 2017

nel vischio


trovarsi è immobile,
il titolo ti reclude.



18 dic 2017

crisalide


provo più della sostanza
il sogno, 
la vagheggiata linea
l’inosservata meraviglia.
agisco sulle larve 
dell’azione
in luoghi antecedenti.



16 dic 2017

il cibo


mi chiedo
perché il cibo
abbia intelligenza
e dolore.



13 dic 2017

la rete


ti plachi in un luogo 
che chiama
i luoghi residui,
dove stai in niente,
a comprare figure
recluse.  



9 dic 2017

il libro /2


il libro è il luogo 
rituale 
della sua proprietà. 



7 dic 2017

speculare


non tenere 
nella cura il pensiero.
non tenere 
tra le mani le cure. 



5 dic 2017

solo testo


immagina un giornale 
di notizie senza titolo. 
la distribuzione di testo 
priva di annuncio, 
di pezzi che non scegli,
che conoscerai  
solo conoscendo.
immagina l’argomento 
che preleva gli oggetti 
in una mutua assistenza 
di colonne, 
interezza di parole 
erogate senza nome, 
uniforme edificio 
delle lettere. 



3 dic 2017

asintoto


mi correggo tanto
da mancare.



1 dic 2017

necrosi


l’uomo avvelena
l’elefante,
venuto a chiedere
il cibo che lo spazio
dell’uomo gli ha tolto.



27 nov 2017

il canto


ho saltato la luce
per causarla qui,
piccola nozione
nello studio.



20 nov 2017

necessità


il bisogno di lottare
ti ha dato le mani,
non un dio della figura
o una celeste gentilezza.



18 nov 2017

la mia il mio


la mia proprietà
il mio terreno
i miei alberi
i miei animali.
niente è tuo,
neanche le leggi
neanche l’avere.



17 nov 2017

maggiore


oggi è maggiore di ieri
che lo è dell’oggi. 



15 nov 2017

il proprio


scrive di ogni frase
la frase stessa.



11 nov 2017

non dice


ciò che la voce 
non dice è
cosa non dice.



10 nov 2017

successo


era bello 
in un’immagine
era raggiunto.



9 nov 2017


le linee 
non hanno 
commento. 
i commenti 
le usano.



7 nov 2017

summa


fidati dell’opera usata,
che sublima
la pratica dell’artefice
la sua sequenziale
perfezione.
fidati della mano
che corregge i sensi
eccessivi,
della verifica che succede
alla furia.
confida nella snellezza
di chi si sfila
episodi dalla carne,
parole dalla voce.



3 nov 2017

effetto /2


l’uomo oggi
si si pensa.



2 nov 2017

effetto /1


l’uomo moderno
non fa la sedia:
fa facendo la sedia.



29 ott 2017

esborso


più del tempo occorre 
sveltezza nell’eseguirlo.



28 ott 2017

preghiera 27


servi la giostra
non la statura.



24 ott 2017

interamente


censimento di sabbia
enumerazione del totale
nome del tutto.
voglio progredire
in ogni frammento 
riportare ogni carattere
nuance e ipotesi,
porre lo sguardo
su qualunque gradazione
di ciascun paesaggio
in ogni avvenimento, 
avere l’oggetto l’esperienza
l’attesa la somma il lascito
la relazione interminabile,
possedere pure
la mia tragedia.



19 ott 2017

auto sé /1


la tua faccia anteposta 
ai paesaggi dimostra
che guardavi l’obiettivo. 
il mondo somiglia 
al tuo volto.



15 ott 2017

detrito -2


oggi ho visto la realtà.
era esistenza
sulle travi di un solaio,
materia satur
a. 



13 ott 2017

dimesso


nulla si è preso
del suo sguardo
passato sul tuo.
nessuna importanza
salverà un istante,
l’attimo si cancella
in queste righe.



12 ott 2017

preghiera 26


usati sul problema,
rilassa le leggi.



11 ott 2017

gli scacchi


trovi gli scacchi
magri quanto l’uomo.
si vince lasciando
unicamente macerie,
la sola vittoria.



9 ott 2017

i personaggi


nella finzione 
il personaggio indossa 
persone avvenenti.
nel reale la persona
va a confinarsi 
nella finzione.



6 ott 2017

comunque


al di là dei risvolti  
l’uomo comunque
esegue il possibile,
se premendo un pulsante
uccide l’umanità
qualcuno preme.



5 ott 2017

retaggio


una fortuna di nomi
fa il valore.



3 ott 2017

più breve


la firma breve 
dei fatti 
è la sostanza
che rimane.



25 set 2017


la brevità
si tiene.



23 set 2017

una ragazza


oggi una ragazza 
spegne le altre. 
ha gli occhi di un tempo
più grande, 
il sorriso che premia 
la platea. 

quando arrivi ti ha 
improvviso, 
sei un richiamo che la erode 
dal gruppo, 
inizia un’attenzione lontana
un rapporto di agganci rapidi, 
la domanda cresce tra di voi 
lo sguardo non ha silenzio 
la presenza si dà un nome. 
infine parlate, 
allontanando delle frasi 
minuscole.  

gli occhi ti fronteggiano, 
l’intero sguardo è scoperto.
iridi di chiarezza consapevole 
dilagano in un incontro 
che pare osservarsi, 
esistere sul tuo attrito. 
pongono un indirizzo 
che si dà perno nello scambio,   
sciogliendo mille progressioni 
di una forma circolare. 

pupille ti parlano 
da una adesione prossima, 
soprastante. 
la loro cifra in te 
si triangola 
si guarda. 

e raccolto 
negli altri occhi 
in cui ti trovi, 
ora tu sei la ragazza.  



22 set 2017


la brevità
si impugna.



20 set 2017

il rito


spingo la manualità
sul foglio
scrivo un discorso 
di grafie
che fa funzionare
il presente.



18 set 2017

collegiale


ho educato 
il mio io:
ora è un voi.



17 set 2017

demodé


l’odio è un passo
inattuale,
ti mette presto
fuori moda.



15 set 2017

l’esclusione


immagini la realtà
e intanto la realtà
ti guarda immaginato.



9 set 2017

la variabile


ho annotato
sagome venture,
le ho trovate
nella teoria 
di ore abbaglianti
scese dalle idee.



7 set 2017

Twin Twin Peaks


all’inizio viene 
suggerito un mistero 
che mai udirai

le ore non sanno 
cosa ha detto la voce 

tra i sipari di velluto 
si svolge il tempo perenne 
di una camera

signori del simbolo 
siedono dentro un quadro 
in articolazioni oscene  

la chiave apre lo specchio 

figure sospese tornano 
dalle strade 
tra rami che tremano 

cadono dalla luna 
a un urlo che li ha spezzati 

il gioiello 

spinge avanti 
la capacità del discorso 
il suo circuito 
le carte che avanzano 
della sua immagine 

un gigante vive nelle aule 
che partoriscono le regole 

due mani si portano 
nel bosco 

si chiude e si apre l’intero 

la fine sta nel mezzo 
i personaggi vengono dalla fine 
là dove il racconto si chiude 

si rivela in precedenza
procede due volte 
corrispondenti e contrarie 
prese in una stanza 
in cui le origini si scambiano 

baci la figura che scavalca 
il passato

una lingua infera 
emerge

mani coprono il tuo volto 
vermi ti fecondano 

l’esplosione produce 
una sfera 
il fuoco ti mangia nel male 

la famiglia si siede a cena 
l’auto corre
la voce risponde al telefono 
ognuno è presente 
il bacio 
Laura 
la porta rossa. 



a David Lynch, maestro

5 set 2017

finale


il mortale
si chiude
come rima.



4 set 2017

disorigine


alcune scelte 
si ritrovano svolte
da sole,
l’autore le ha perse.



3 set 2017

le posizioni


l’oggetto preme 
si sedimenta, cercando 
luoghi interminabili. 
ogni luogo è un tempo
successivo 
preso all’orizzonte, 
la mancanza dell’altro,
ogni posto supera 
la contesa dei rivali.
posizioni gareggiano 
per lo spazio
per occupare 
il proprio simulacro, 
dargli forma resistente,
eredità immutabile 
in una pergamena.  



2 set 2017

il respiro


se sarai presente,
onesto e vuoto 
sugli eventi, 
l’occhio neutro
che dirada,
che seleziona
e divide, 
gratterai il reale.


22 ago 2017


in me c’era
troppo.



21 ago 2017

ex- auctor


nei giorni del cambiamento
nel riverificarsi del nuovo,
il governo della gente toglie
i rappresentanti della gente.



20 ago 2017

potestà


passando in un bel posto
l’antenato fa sua la terra,
la chiude attorno
la recinta
per mille generazioni.



19 ago 2017

canizie


tutte le poesie
sono di oggi.



18 ago 2017

la gente


la gente non deve
mai superare la persona,
la democrazia
mai superare uno.



17 ago 2017

i minuscoli


sguaiati fanatici 
falliscono la Storia 
nella minuscola utilità 
di un giorno.
fanno dei morti
abbattono i simboli 
inducono il destino,
guadagnano il deserto
retrocessi
prima dell’alfabeto.



16 ago 2017

la sapienza


un tale pensò i secoli.
e miriadi di momenti
di lotte durezza e cause 
gli piombarono nel corpo,
l’intera partita umana
gli schiacciò la vita.



11 ago 2017

riconoscimento


la donna che mi piace
a cui non piaccio
non mi piace.



10 ago 2017

aderenza


il bello è la forma
su cui ritorni
a prendere la tua.



8 ago 2017

rimasto


un uomo si attarda 
nella vecchiezza, 
muovendo un teatro 
di figure decedute. 
rimane con le risposte 
troneggiando 
sulla scacchiera.  



6 ago 2017

giustizia /2


da oggi nel paese
la libertà è proibita.
le brave persone
rispetteranno la legge.



giustizia /1


dai il potere a qualcuno
e lui ti darà la tua pena.



4 ago 2017

il tolto


in quello che leggi
rimane ciò che tolgo, 
la polarità sotto il verbo
la costruzione accidentata.



3 ago 2017


le parole
ci esistono.



2 ago 2017

scriversi


lascio scriversi il suono 
la forma prendersi.



27 lug 2017

il solitario


la sua esclusione sprezzante 
si esprime 
con termini collettivi, 
ciò che pensa 
in un fazzoletto autarchico 
frutta alla specie 
funziona da un passato, 
è ancora l’uomo.



24 lug 2017

preghiera Xx


frequenta la geometria 
la forma che comunica 
equilibrio 
le secanti più strette.  



21 lug 2017

capacità


il tale cantante
è più bravo
o più parla inglese?



19 lug 2017

ad esempio


ecco io ad esempio
non userei nesso
nei pressi di processo
né azione e variazione
ed erosione
a breve distanza
o mento intento
e intanto,
e assolutamente
intendo eliminare
i verbi che finiscono
in -are.



17 lug 2017

modesto


vedendo  
esattamente il mare  
saresti enorme. 



16 lug 2017

ciò che ho


ciò che ho da dire
è solo ciò che ascolti.



15 lug 2017

preghiera 28


lascia il lettore leggere
che la duchessa
è la duchessa infelice.



5 lug 2017

provenienza


ho messo fuori la forma
ho sciolto la farragine.



3 lug 2017

il suo corpo


perisce 
il corpo del personaggio 
comportato 
in esperienze che impegno, 
trasudato 
in una parola capitale.
cede la carne feroce 
del suo costume scoperto. 



2 lug 2017

naturalismo


un’opera che sembra vera
non sembra un’opera.



1 lug 2017

l’infelicità


l’infelicità chiede
anch’io anch’io.



30 giu 2017

il bottino


le morti inseguite
dai soldati dell’odio
non sono martirio  
costruzione o guadagno:  
solo inutile morte,
il silenzio su alcune vite.



23 giu 2017

l’origine


dunque la causa 
non si è sollevata 
ed ha stazionaria
dimora,
la strada precedente 
al cuneo primitivo
lo precorreva 
come avvenire rovescio.
se lo indaghi 
il passato segue. 



21 giu 2017


l’indolenza 
ha un premio immediato. 



20 giu 2017

durezza


escluso lo sfregarsi
nell’attrito, nell’asperità,
non troveresti più le ore
né una contesa, 
sfileresti sul tempo
come polifonia casuale,
dimenticandoti.



19 giu 2017

il vaso


il vaso di maiolica 
non ha avanzo 
né passi superflui, 
solo il ritmo 
della sua armonia 
da percorrere. 
occupa un posto blu 
che copre il presente, 
esclude il residuo 
delle linee 
vince l’esistenza.



16 giu 2017

correzione


i monti non scelsero
di farsi spiagge
per procurarsi chiasso
e più simpatia:
si tennero invece
difficili.



13 giu 2017

quanto più


è curioso come
quanto più
il paese è sbagliato
e vuoi cambiarlo
tanto più non puoi.



ad Alexei

12 giu 2017

sostanza


ci siamo risposti 
che profili e fregi 
di una cornice 
non servissero, 
che fosse sufficiente 
la funzione, 
il minimo rilievo 
che dà intervallo. 

ma forse la forma è utile. 

la forma continua 
il processo degli oggetti, 
raduna lo spazio 
stabilito marcandolo
da una costanza 
monocorde, 
dall’uniforme uno 
che non ha argomento. 

la forma si versa 
nel discorso 
aggrega la materia 
più turbata, 
la forma eleva i corpi
rilasciando il luogo. 



10 giu 2017

flessione


a una certa età
ti invecchiano.



9 giu 2017

il corso


ecco dunque la stanza. 
nel suo limite 
recitavano gli oggetti, 
il loro contatto 
causava i minuti, 
una sedia una brocca 
un tavolo erano il tempo.
 
il vincolo tra i pezzi 
il carattere e il profilo 
portavano 
la forma delle ore. 

nessuna relazione 
procurava 
nessun accaduto. 

il luogo si eccedeva, 
era spazio 
logaritmico di legami,
il corso dei corpi 
e dei concetti.

le proprietà e i dati
facevano il tempo, 
a sua volta 
il tempo stesso 
lo faceva.



7 giu 2017

metallo


il robot non 
beve vino,
ha conferma 
del metallo.



5 giu 2017

ripiegamento


chi impara il paradiso
muore nell’adesso.



3 giu 2017

lo smalto


severo nelle frasi 
spoglie e lucenti
il professore dei minimi spazi
ottiene la natura, 
la linea breve tra i soggetti 
la brevità di enunciarli.



1 giu 2017

i decisori


tra la catastrofe
e il danno all’economia
l’uomo sceglie
la prima opzione.
perché la breve attualità
si vede meglio
gli scemi la vedono meglio,
come il loro capo scemo
che fa le promesse sceme
che la gente chiede.
e così moriranno i pensieri
e il mondo,
come i libri
che nessuno scemo legge
hanno scritto.



27 mag 2017


non morire
non è vivere.



23 mag 2017

miseria


il devoto
al dio perdente
cancella i figli 
per dissetare
la fine.



21 mag 2017

vedi


sprovvedendo il fuoco
dell’espressione 
vedi le sole fiamme.



19 mag 2017

il tesoro


dividere
in due fette
la torta
serve a dire
torta
anche domani.



18 mag 2017

splendendo


l’esibirsi del fuoco
consuma la propria
parvenza,
non significa altrove 
non supera l’oltre,
si culmina nella stessa 
chiostra di fuoco. 



17 mag 2017

le sere formate


leggo paesaggi 
di trasognato respiro, 
la lavorazione del crepuscolo 
dei filari e gli sterrati, 
del passo che li scopre 
in una linea notturna; 
del brusio di forze
che non duplico, 
che solo sorveglio 
nel manto perlaceo, 
nella nuda notte bisbigliante. 

nel libro qualcuno 
ha formato sere antiche, 
ha scritto il cielo da sotto, 
la campagna e i villaggi 
pacati contro la corsa, 
lo stormire e i frinii
di una scheggia di tempo.

in quelle pagine sono uscito 
dalla mia canzone fumosa 
fallita in languori lessicali, 
ho preso le scene 
il rilievo che le coltiva, 
ho aperto la vita 
delle storie.  



15 mag 2017

rude partita


quella bambola 
col volto divino
è solo terrestre
e ama sangue
e piccole crudeltà,
cerca la terra
e il tuo tradirla
la debole dedizione.
per lei l’amore
è coda epidermica,   
presa viscerale
che slega
qualche istante,
che non turba
l’utile.



12 mag 2017

se vuoi dire


se vuoi dire qualcosa
proteggilo dalle parole,
se vuoi dire le parole
dille in qualcosa.



3 mag 2017

proprietà


il gesto ordinato
ti discute.



2 mag 2017

spasimo sacro


camminava nuda
vietandosi alle mani,
interamente offerta
e disattesa
signora di un discorso
di fisica addizione,
il corpo succoso
inutilmente teorico
la pelle come lontananza.



1 mag 2017

la zuffa


combattendo la stupidità
la sua reazione sarà stupida:
rendila allora intelligente.



26 apr 2017

paradiso.3


i paradisi della foglia
stanno nel ramo.



22 apr 2017

paradiso.2


alle domande dell’assoluto
opponi una piccola pienezza. 

eterne interrogazioni 
si oppongono a un dettaglio. 

perpetue domande interrogano 
la complessività che opponi.



19 apr 2017

l’imprevedibile


chi mai poteva supporre
la venuta di un uomo forte
a cambiare le regole
scavalcare le tutele
la durata
la rappresentanza,
a vietare contrappesi
e opposizione
radicandosi senza termine
instaurando
una prigionia belluina
che milioni
avrebbero sostenuto?



18 apr 2017

paradiso.1


sbagli a chiederti
i motivi della realtà
a cercarne le fondazioni:
la tua altezza 
misura 
un laconico rapporto.



13 apr 2017

avere Mozart


la sera tra i fronzoli 
di una stanza avvertibile 
ho sentito 
di causare Mozart. 
sviluppato 
di un segnale ansante,
l’ho toccato esistere 
prodotto da me 
sui tasti allegri 
la squisita manovra. 
ho suonato le sue mani 
vacue 
tenendo il freddo pensiero 
che trapassa i secoli, 
il suo sovrumano 
recupero.   



9 apr 2017

esistono


sotto le tue dita
le linee nascono
alla superficie.



7 apr 2017

destrezza


c’è chi
la vita la sfanga
e chi rende arte
le regole.



6 apr 2017

barriera


tiene ancora 
un limite, 
o il vero
ora è l’artificio,
un galà di bit
in cui puoi tutto?
usare scavare
sporcare tutto?



5 apr 2017

ignominia


una sporcizia di individui
legifera l’atrocità,
il ghigno supera l’intelligenza.
è l’olio dentro il respiro
è l’uccisione
il nido osceno dell’ordine.



alle vittime

4 apr 2017

rispondente


la società è quella cosa
in cui vai pettinato.



2 apr 2017

lunghezze


un eloquio si dà motivo
di durare di più,
la parte che avanza
è il tempo.



1 apr 2017

volata


la corsa della lettura
preme i versi avanti,  
come una giostra
che mostra il ritmo.
ciò che leggi
è il colore repentino 
del messaggio.



30 mar 2017

la guida


che la guida penetri 
nella carne stolta 
montando un perenne trono 
trasparente, 
che la occupi 
di carcerazione continua.



29 mar 2017

lo sfizio


il biscotto è dapprima
un pane supplementare
e poi l’accessorio
diventa il pane.



27 mar 2017

la tigre


se la forma non conta
e conta il contenuto, 
la tigre è sola bocca
divorante.



26 mar 2017

sudditanza


permettiamo
un regno a nostro danno,
permettiamo
automatica pena
dando potere mai dato,
diritto invisibile
che si dà nascita
da altre scelte.
l’autorità nata da te
ti sottrae:
come avviene
il beneficio dei meno?
come può il poco
ribaltare il grande,
impartire il proprio
inferiore comando?



24 mar 2017

validità


una frase non dovrebbe
durare due frasi.



21 mar 2017

l’inutile


quel tramonto
non porta guadagno,
non ha quantità
che lo significhi.



20 mar 2017

condotta


ciò che facciamo
è il poter fare.



15 mar 2017

il taglio


il taglio dei capelli
non ha backup
e le ore neppure.



14 mar 2017

uggia


alla fine del quadro 
trovi un muro 
appoggiato al caos: 
disordine non raccolto
lentezza senza profilo 
intruglio 
di spazi maldestri, 
di relazioni slavate.  
galleggi nella varietà  
senza verso 
o decremento 
in superfici sgombre 
di genio,  
di un coagulo 
che riunisca, stanco
di dissiparti. 



12 mar 2017

dimentico.3


non esco
da uno stato 
che crolla.



11 mar 2017

dimentico.2


c’è un io scartato 
che mi anticipa, 
esatto in quel giorno 
che si arresta. 
un io con le medesime 
adozioni 
è là in attesa 
di saldarsi all’avanti, 
ma il passato 
che il mio passato 
conserva 
non è più il mio: 
l’io lasciato indietro 
sta per strapparsi. 



9 mar 2017

dimentico.1


azioni
mi proseguono
cieche.



3 mar 2017

acceso


calpestare deserti asiatici
e prati d’Irlanda per essere vivo?
bere la varietà di cento coppe
bramare la grazia di ogni riflesso
provare gli amori?
io lo sarò negli algoritmi.



1 mar 2017


se sono felice
ne sono felice.



26 feb 2017

l’orrore


il mondo porta 
la terribile epifania 
di essere mangiati,
come l’impala dai ghepardi,
il lucido senso di cessare,
sbucciandosi
nell’atroce verità. 

in ognuno di noi
la casella del supplizio
può ratificarsi,
questa è la natura. 

denti che assediano, 
che ti strappano
alla tua presenza
lasciandoti vivo a morire,
questa è la giustizia.

cosa ci muove
come famelici
angeli dell’inferno?
perché la forza?
per sopravvivere dove?



23 feb 2017

leggo


leggo per capire la vita
mentre la vita
infastidisce la lettura.



21 feb 2017

super cornice


in una scuola laterale 
un grave gioco 
si digerisce. 
il mondo continua 
a nascere di sola durata, 
ma l’uomo non molla 
la sua dottrina  
il linguaggio 
che ripete gli astri 
la partita del tempo utile. 



17 feb 2017

l’esterno


per ammirarmi
mi serve qualcuno.



15 feb 2017

il portato


e se l’esercizio 
non si supera, 
come carnagione dilungata. 
se regge poi e sempre, 
primo uovo che si riscrive. 
se il boato è adesso.

se la vita è sintomo 
di un mistero sufficiente 
isolata realtà.
se non ha verifica. 

se invece di dio 
e di un destino 
ci sono le cose 
dentro le cose.



14 feb 2017

consumo


il cambiamento finirà
per cambiarsi.



12 feb 2017

bi-risultato


la bravura va insieme,
patrimonio uguale
prodezza pari
di chi ascolta.



11 feb 2017

la coppia


in un giallo un attore 
che interpreta un attore 
si fa chiamare dal primo,  
per copiare 
in negativo il delitto. 
il risultato è metafisico: 
l’io si convoca al telefono 
lo specchio conversa 
col suo fantoccio 
l’inverso ha una forma 
rettilinea
il volto maschera il viso. 

ma il lettore non supera  
la pelle descritta dei personaggi,
assimila appena un raggiro, 
trova il camuffarsi,
vede posti persone
spicciole azioni, cifre ottuse, 
mai pedine agenti 
di un rapporto 
psichico abissale. 

e allora serve un commento 
la luce sull’immagine 
un freno sulle frasi 
...
avevi colto al terzo verso 
che chiamare è dare un nome?  



10 feb 2017

circolo


agli esperti già piace.



9 feb 2017

questo


questo plico di carta
sul tavolo,
con la sua opaca
risposta alla luce,
il pigro spessore
preso allo spazio,
il peso morbido
dei fogli,
è bizzarramente vero.



7 feb 2017

scatto


lo sguardo deve
avere via breve.



6 feb 2017

per tutti


approvi il facile,
le gerarchie difettose
della gloria,
le precise equazioni
della speranza,
la possibilità per tutti
di eccellere subito.



3 feb 2017

disciplina


questo scrittore 
scrive il controllo. 



30 gen 2017

la presenza


la porta occlusa 
la camera multipla 
la torre sfumata 
la mano apparsa 
la figura introvabile 
tra i pezzi 
la chiave di ferro
che non apre. 

erano presidi 
di una vasta immagine 
grumi di un idioma 
retrocesso, 
la clandestina presenza 
che affiorava.



28 gen 2017

le lingue elusive


l’espressione aperta, 
bifida o assente, 
poggia riparata
in finzioni senza volto. 
caute qualità 
proteggono i suoi verbi, 
che usano lingue elusive
segni cancellati 
vitrei sillogismi
di una profonda 
e invariabile risposta, 
il termine muto  
delle figure.  



26 gen 2017

importante


il media decide
che la valanga
ha i requisiti
di uno scalpore
di primaria portata,
da seguire per giorni
giorno e notte, 
dettaglio per dettaglio 
record per record
miracolo per miracolo
morto per morto.
io decido che il media
non deciderà
cosa è importante.



25 gen 2017

punto.3


tutti i tuoi giorni
ti serviranno domani.



24 gen 2017

una lezione


- ora vi diamo
una bella lezione.
- e questa è la lezione
alla vostra.
- vedrete cosa succede
a chi ci risponde.
- allora non è chiaro
che a noi voi
la lezione non la fate.
- nessuno creda di sottrarsi
alla nostra fermezza.
- nessuno si permetta
di reagire.
.
.
- la vostra lezione
ha provocato il disastro.
- la vostra altrettanto.
- era in risposta a questo.
- era in risposta a quello.

serve una bella lezione.



23 gen 2017

il dopo ha


il dopo ha sede effimera 
si situa in un indizio 
di giorni giocabile.



22 gen 2017

dopo il punto


terminano senza chiudersi 
le date ancora pronte, 
che requisiscono 
la tua direzione. 
poche le occasioni mature 
la fatica usata.
la fine è una fuga progressiva 
che non sta nei giorni, 
che è successivamente 
adesso.



21 gen 2017

punto.2


a un passo
dalla morte
c’è da fare.



20 gen 2017

punto.1


ti hanno strappato gesti
continuati all’orizzonte.



18 gen 2017

il controllo


nascondendo
i tuoi valori e la voce
nascondi la libertà
di domani.



11 gen 2017

lettore -3


pensando mi dico
che un solo lettore
è produttivo,
quindi chi scrive.
il secondo già
mette la voce
dimezza l’esito
ti toglie lettura.



9 gen 2017

lettore -2


un lettore esclude l’altro.



5 gen 2017

lettore -1


preminente più
di ogni lettore
è esaudirmi
e rispondere
alla forma.



4 gen 2017

istruzioni


né pioggia né rami
né oro né sete
né fiori né astri
né strade né terre:
una scrittura di cose sorgenti
anteriori alla voce,
vasellame di sola sostanza, 
di istruzioni
staccate dal pregio
da appiccicose figure 
della lingua, 
dagli smalti del commento,
dai libri precedenti 
che leggono il mio.

sarebbe un testo oggettivo,
la corporea posizione
premessa al suono, 
sarebbe un dito 
nudo di termini. 



2 gen 2017

crescita


il mondo è anche mio
dunque immobile.



1 gen 2017

mezzanotte


tutti hanno ansia
di iniziare il futuro
che a volte
starebbe meglio dopo.