all’inizio viene
suggerito un fondo
che mai udirai
le ore non sanno
cosa ha detto la voce
tra i sipari di velluto
si svolge il tempo perenne
di una camera
signori del simbolo
siedono dentro un quadro
in articolazioni oscene
la chiave apre lo specchio
creature sospese tornano
dalle strade
tra rami che tremano
cadono dalla luna
a un urlo che li ha spezzati
il gioiello
spinge avanti
la capacità del discorso
il suo circuito
le carte che avanzano
della sua immagine
un gigante vive nelle aule
che partoriscono le regole
due mani si portano
nel buio
si chiude e si apre l’intero
i personaggi vengono dalla fine
la fine è nel mezzo
là dove il racconto si chiude
si rivela in precedenza
cammina due volte
corrispondenti e contrarie
prese in un bivio
in cui le origini si scambiano
baci la figura che scavalca
il passato
una lingua infera
emerge
mani coprono il tuo volto
vermi ti fecondano
l’esplosione produce
una sfera
il fuoco ti mangia nel male
la famiglia si siede a cena
l’auto corre
la voce risponde al telefono
ognuno è presente
il bacio
Laura
la porta rossa.
a David Lynch, maestro