26 ago 2019

gli ominidi


ominidi bruciano 
l’esistente, 
l’acqua e il respiro  
la loro stessa casa,  
sconnessa 
da un esito autentico. 
ora tutto è probabile, 
siamo alla consegna 
che somma gli anni, 
l’ora esasperata 
del primo passo colpevole. 
al fondo delle storie 
ci iniziamo al fuoco,  
da una bolla laconica 
in cui elenchiamo la vita, 
adottando 
termini della realtà. 
clic clic 
tutto brucia. 
gli ominidi incendiano 
le foreste i ghiacci 
il passato il tempo,  
in delirio euforico 
per la facoltà che succeda. 
clic clic 
tutto brucia. 
gli ominidi strappano 
le stagioni i frutti le radici.
clic clic. 
gli ominidi svuotano 
la voce il corso 
la continuazione. 
gli ominidi 
evacuano l’essere,
questa stessa novella.



25 ago 2019

lo spazio /3


lo spazio ha un costo enorme,
nulla costa poco
neanche ciò che è gratis.



24 ago 2019

lo spazio /2


lo spazio deve
riposarsi.



23 ago 2019

lo spazio /1


lo spazio va tenuto
fecondo.



20 ago 2019

il prelievo


prendere 
la realtà la crea. 
eleggerla 
dalle passive radici ospiti,
dall’inflazione delle forme; 
proclamare il suo rango, 
distillarla   
dalla posizione diffusa;
inventarla da sé stessa 
isolando le linee, 
situarla sulla teoria. 



19 ago 2019

biodiversità


uomini uomini
uomini uomini
e figli e figli
degli uomini.



10 ago 2019

i tutti


tutti pasticciati 
e svestiti,
e sotto grinze e flaccidume.
tutti insieme uguali
ripetuti
a fare la bruttezza,
a occupare scaldare
lasciare la presenza
e i suoi rifiuti.
tutti incantati da luci
rumori scoppi
emozioncine e cuori,
dentro scomposti quadrangoli
disabitati dall’anima.
tutti provvisti di slogan
asinità e scemenze
informati dai modelli.
tutti a dimenticare
ubbidire stupirsi,
a fotografarsi la faccia
il proprio viaggio elementare.
tutti con lo stesso volto
lo stesso baccano nel corpo,
tutti numeroso orrore
tutti nuovi
tutti brevi.



9 ago 2019

se Kafka


se Kafka volesse
per sé i suoi scritti
li brucerebbe.



8 ago 2019

nella mente


ho nella mente 
una stanza esterna. 
sento gli oggetti gli arredi 
la luce educata 
che si descrive,  
lo spazio impersonale 
in cui parlano. 
in questa apertura rifletto,  
nella camera che costruisco 
di medesima esperienza, 
perché nella mente 
c’è la mente. 



7 ago 2019

fare finta


fingere
è diverso
da avere?



4 ago 2019

separazione


la melodia è ridotta  
la quantità la nega.

è coesa e custodita 
da tesi bilaterali,
le sue note
senza uscirne
si attraversano.

attorno si spazza
l’ostacolo
altre forme le offendono,
le vicinanze dissimili.



3 ago 2019

la successione


discendiamo dai corpi,
trasferiamo l’armonia
e le risposte
al vigore seguente,
consegniamo la strada.



2 ago 2019

le attese


inabile agli attimi
si incarna di attesa
aspetta il tempo
la regressione del seme.