9 nov 2019

l’anticamera consumabile


viviamo inavvenuti 
in memorie epidermiche 
come parvenze in uno specchio, 
esangui sagome dell’immagine. 
consumiamo un calcolo, 
agendo la previsione
nell’anticamera protagonista. 
fatali forze premono 
gli attimi in là li distraggono 
verso il tempo esaudito
in cui saremo l’essere, 
il tempo che siamo stati. 



7 nov 2019

installazione


l’ordine 
è lo spazio 
che impari.



6 nov 2019

gli araldi


portiamo addosso
la macchina della specie,
portiamo il suo piano.



5 nov 2019

conteggio


in futuro le cose
significheranno 
numeri 

32, 60, 98
...

lì starà la lezione
la quota esperibile 
la realtà per tutti.



4 nov 2019

il disturbo


se ti piace il paesaggio
perché non ti vesti
dei suoi colori?
perché lo interrompi
col chiasso?



3 nov 2019

separato


ti cancelli dalle cose 
comuni.   
perdi la cittadinanza 
riporti il respiro 
sui tuoi quesiti, 
frequentando 
l’identità difficile,    
lo spazio inedito. 
avrai tracce evasive   
dottrine taciturne 
sperdute relazioni 
senza suffragio,  
la vita che non si saprà. 



29 ott 2019


se speri sbagli.



28 ott 2019

il lamento


svolto su quaderni 
che mi evacuano,  
disarmo idee 
che rimbalzano 
insolute, 
sfogo lo scontro
nei vestiboli.



27 ott 2019

il Colosseo


mi interessa
il mio Colosseo,
quello che ho
preso col mio gesto,
perché nell’incontro
nessun altro è me.
scatto la foto che fa
funzionare l’esperienza,
l’immagine che raccolgo 
non è propria
non ha una sua sintassi,
diventa il rapporto
che consumo.
il frammento che trasformo
dal frammento di partenza
è immutato,
il luogo è gemello
ma io sono originale,
il nuovo avvenimento
dell’immagine.



24 ott 2019

la tasca


porto malattie silenziose 
che aspettano, porto 
la notizia che mi conclude. 



23 ott 2019

immunità


l’estinzione del koala
ci guasta la cena.



14 ott 2019

uomo è chi


uomo è chi si toglie
ciò che non ha.



13 ott 2019

vincolo


ho scritto
per farmi
lettura.



12 ott 2019

metamorfosi


torpida 
la caduta diluisce 
in prove inferiori, 
una letargia del giudizio
verso una grama variante. 
la metamorfosi ci muta 
nel nostro corruttore.  



8 ott 2019

dove


là dove la luce
cerca le onde
per muoversi,
ora vedi l’acqua
che si trae.



3 ott 2019

liberazione


che si azzuffino
al centro lasciando 
lontane le distanze.



2 ott 2019

l’uscita


che qualcuno smuova 
le tesi, trovi un’uscita 
dalle qualità permanenti 
in cui arretro.



1 ott 2019

detenzione


una promessa 
negativa 
ci presidia. 



29 set 2019

dazi


rifiuti il cibo più buono
e ti mangi il più tuo.



26 set 2019

la paura


rallenti la paura
e scopri
che è linguaggio.



18 set 2019

la logica


la logica è un complotto
contro le persone reali.



16 set 2019

riducendo


mi sto riducendo.
l’ambizione scivola
la fatica si slava
l’esperienza è pallida
notizia sotto le palpebre,
battaglia abituale
del proprio calcolo.
solo la città innalzata  
dall’antichità notturna
le nicchie sfocate
che incorporano il buio, 
mandano fiamme,
regnano sul resto
scomparso.
tra i palazzi obliqui
stradine selciate
si articolano
in una direzione di torce,
la città è un bosco
di volti avvertibili. 
in oculi, frontoni
e pilastri posano
forme della favola,
linee di mistero
che non si danno
all’indagine.
porto una bellezza
che va svanendo,
il mio nome
che si salva.



14 set 2019

Graogramàn


il cammino nel tuo regno
non deve toccare il termine.



11 set 2019

magneti /2


tu li inviti 
e i nomi assumono 
l’autorità che non hanno, 
magneti di uno spazio 
vacante.



10 set 2019

magneti /1


se disponi 
un nome negativo, 
qualcuno vi decresce.



8 set 2019

chiuso


con la ragione 
ultimata ti lasci. 



5 set 2019

preghiera 17


lega la lontananza
alla luce.



4 set 2019

il salotto


la poesia è la residenza dei poeti
il salotto delle scelte vinte.
il ritmo delle figure
il rapporto degli spazi asserviti
confessano l’artefice
come organica pienezza.
attorno si compie un sistema  
di sottili misure,
la compagnia dei vocaboli
che l’arreda, il luogo oratorio.



2 set 2019

il ricco


il ricco ha le stesse
parole che hai.



26 ago 2019

gli ominidi


ominidi bruciano 
l’esistente, 
l’acqua e il respiro  
la loro stessa casa,  
sconnessa 
da un esito autentico. 
ora tutto è probabile, 
siamo alla consegna 
che somma gli anni, 
l’ora esasperata 
del primo passo colpevole. 
al fondo delle storie 
ci iniziamo al fuoco,  
da una bolla laconica 
in cui elenchiamo la vita, 
adottando 
termini della realtà. 
clic clic 
tutto brucia. 
gli ominidi incendiano 
le foreste i ghiacci 
il passato il tempo,  
in delirio euforico 
per la facoltà che succeda. 
clic clic 
tutto brucia. 
gli ominidi strappano 
le stagioni i frutti le radici.
clic clic. 
gli ominidi svuotano 
la voce il corso 
la continuazione. 
gli ominidi 
evacuano l’essere,
questa stessa novella.



25 ago 2019

lo spazio /3


lo spazio ha un costo enorme,
nulla costa poco
neanche ciò che è gratis.



24 ago 2019

lo spazio /2


lo spazio deve
riposarsi.



23 ago 2019

lo spazio /1


lo spazio va tenuto
fecondo.



20 ago 2019

il prelievo


prendere 
la realtà la crea. 
eleggerla 
dalle passive radici ospiti,
dall’inflazione delle forme; 
proclamare il suo rango, 
distillarla   
dalla posizione diffusa;
inventarla da sé stessa 
isolando le linee, 
situarla sulla teoria. 



19 ago 2019

biodiversità


uomini uomini
uomini uomini
e figli e figli
degli uomini.



10 ago 2019

i tutti


tutti pasticciati 
e svestiti,
e sotto grinze e flaccidume.
tutti insieme uguali
ripetuti
a fare la bruttezza,
a occupare scaldare
lasciare la presenza
e i suoi rifiuti.
tutti incantati da luci
rumori scoppi
emozioncine e cuori,
dentro scomposti quadrangoli
disabitati dall’anima.
tutti provvisti di slogan
asinità e scemenze
informati dai modelli.
tutti a dimenticare
ubbidire stupirsi,
a fotografarsi la faccia
il proprio viaggio elementare.
tutti con lo stesso volto
lo stesso baccano nel corpo,
tutti numeroso orrore
tutti nuovi
tutti brevi.



9 ago 2019

se Kafka


se Kafka volesse
per sé i suoi scritti
li brucerebbe.



8 ago 2019

nella mente


ho nella mente 
una stanza esterna. 
sento gli oggetti gli arredi 
la luce educata 
che si descrive,  
lo spazio impersonale 
in cui parlano. 
in questa apertura rifletto,  
nella camera che costruisco 
di medesima esperienza, 
perché nella mente 
c’è la mente. 



7 ago 2019

fare finta


fingere
è diverso
da avere?



4 ago 2019

separazione


la melodia è ridotta  
la quantità la nega.

è coesa e custodita 
da tesi bilaterali,
le sue note
senza uscirne
si attraversano.

attorno si spazza
l’ostacolo
altre forme le offendono,
le vicinanze dissimili.



3 ago 2019

la successione


discendiamo dai corpi,
trasferiamo l’armonia
e le risposte
al vigore seguente,
consegniamo la strada.



2 ago 2019

le attese


inabile agli attimi
si incarna di attesa
aspetta il tempo
la regressione del seme.



20 lug 2019


dài personaggi
alle pianure.



19 lug 2019

la chiusura


ti addormenti completo, 
concluso. 
perisci per darti ordine 
chiudere il tuo mestiere, 
chiudere i nomi.
restano la noce leggibile
e perturbazioni del cosmo.
ora sei
uguale avanti e prima
svolto su un anello,
linea illesa e centripeta
la storia che indaga
la fondazione.
ora sei avuto.



17 lug 2019

andava


andava
temporaneo.



16 lug 2019

ingombro


la notizia di tutti ci affoga, 
l’uniforme toglie ognuno. 
la specie avanza perdendoci,  
lo spazio è una forma 
umana ripetuta.



13 lug 2019


mi preme
che sopravviva
il nuovo.



12 lug 2019

il rovello


seguo le evasioni 
del creatore
per incontrare il nuovo.
la partita per sfiorare 
la nota moderna
plasmare 
le singolari risonanze,
trovare il cambiamento
la riforma dell’inizio. 



6 lug 2019

cosa brilla


cosa è vera proprietà 
nel tuo viso?
negli occhi aperti e ceduti
cosa è per me 
e cosa resta tuo?
cosa brilla nello scambio
dei nostri confini 
 al termine di noi?



2 lug 2019

epicentro


questo sguardo è singolo.  
non sarai più qui 
davanti ai profitti leggibili. 
non sarai più oggi, 
alla prima condizione.



1 lug 2019

arte 4


l’arte ha la forza
di non comprendere.



27 giu 2019

le cose


servono al dopo
o intrinsecamente? 
vivono supreme 
o di mia disputa?
o non conducono,
non frenano, 
corrono inspiegabili 
nella figura? 



26 giu 2019

mi verificano


perché mi 
verificano? 
cosa mi manca
della mia sostanza?
chi conosce
la mia miseria
e il merito,
ciò che non mi serve
ciò che ho trovato?
chi vuole mettermi
i suoi bisogni
e vuole muovermi
e non è me?



23 giu 2019

la poesia /3


la poesia non deve 
esporre ma lambire 
prossimità della pronuncia, 
toccare di silenzio
spirare altissimi segreti.
e invece la mia testifica
perché forse non è poesia,
è solo qualcosa.



22 giu 2019

la mia faccia


la mia faccia la mia faccia
è importante la mia faccia
mi ti ci vi interessa
la faccia che ho da dire.



17 giu 2019

il pensiero


fabbrico da un risultato 
che non conosco,   
tessendo spazio 
dai prodromi dell’idea. 
creo la creazione
che corre originandosi.
ciò che trovo appare 
per combustione melodica, 
il senso vago sceglie
la fonda in cui cedere,
là c’è l’esordio.



14 giu 2019

se sia


mi chiedo se tutto sia 
ciò che è alle spalle.



13 giu 2019

la sfida


dove possedere le cose,  
dove averle. 



10 giu 2019

la parte


perdo la proprietà
delle frasi.
se ne vanno
in una mistura di segni,
effimero mondo
in transito 
che lascia l’energia.



6 giu 2019

uno l’altro


la loro differenza
è che uno prende le cose
l’altro la provenienza.



3 giu 2019

la partita


nei quaderni vivo
ogni prossima deduzione, 
le svolte e le conseguenze 
si verificano.
sui fogli penetra 
l’ortografia del conflitto
tra ciò che ribolle
e che si raffredda,
alcune aperture sono escluse 
alcuni episodi inaccaduti. 
di quei giorni che rileggo, 
della partita tra le tesi 
si modella la pulizia. 



2 giu 2019

diffuso


il singolo
è ormai marea.
ondeggia
d’inesperienza
facendo l’oceano.



1 giu 2019

contro idillio /0


c’è sempre una quadrangolare ampiezza, una superficie pratica o scomposta che urta il paesaggio. la terra non ha riposo, il suolo serve al brutto. 
ricavi un panorama parziale, perché occorrono i volumi, le linee larghe, gli squassi del caos: per dormire, consumare, dare posti di lavoro. 
la strada dell’immagine arriva breve alla meta, confusa da rumore e accidentali tragitti. il cielo non ha pausa, è un ascolto assediato dagli ostacoli. dappertutto schemi di linee povere, il riempimento. 



29 mag 2019

i corpi


evocano 
i corpi gli inchiostri,
rimanendo 
prossimi al corpo.
sono ceneri  
senza dimensione, 
come il ricordo delle cose. 
quell’astrazione di polvere 
si stacca dal grembo 
che nulla articola, 
la posa di visibile  
mostra le trasparenze 
che pensiamo. 



24 mag 2019

mi riesce


mi riesce meglio
me stesso.



23 mag 2019

fulmine


la saetta si elabora da terra. 
è un collegamento che si costruisce facendosi largo nel suo attacco alle nubi, urtando un tempo inosservato. la luce si raduna e spezza nei nodi di un progresso. 
nel buio brilla un passaggio che si articola, gli intervalli si tengono insieme, erigono un ponte.



21 mag 2019

cumulo


il testo breve
ha frase dopo frase.
il testo lungo
ha frase dopo frase.



19 mag 2019

la nascita


la nascita ci sopprime. 
la terra dimentica, 
ripulisce 
la catena erudita 
la conquista sofisticata 
delle idee. 
il mondo afferma 
l’arbitrio, 
ogni figlio ripeterà 
il calvario materiale 
azzerandosi 
sui facili elementi. 
le novità sono 
ancora la forza 
che toglie, ancora 
la bocca che mangia,  
le propagazioni di sé. 
il mondo cresce 
delle sue forme  
della propria 
prova immutabile, 
il mondo usa l’alba.  



18 mag 2019

la poesia /2


la poesia offre
la frase usabile.



17 mag 2019

le promesse


inventeremo
che quello che manca
ci sia.
e l’acqua esaurita
riempirà le brocche.



16 mag 2019

matematica materna


se il popolo vuole
conteggi generosi,
cambieremo la matematica.
le somme si piegheranno
alla narrazione.



14 mag 2019

prigioniero


soffri per scavalcare 
il lavoro dei segmenti, 
prigioniero 
di invisibili istruzioni, 
il corpo soffocato 
nei calcoli.
cedi ordinato 
muori numero. 



12 mag 2019

dal successo


si prese dal successo
ebbe una fortuna estranea
e fu riconosciuto.



10 mag 2019

siamo


siamo responsabili 
dell’umanità 
che ci prelude, 
la mano si lega 
ai patriarchi,
andiamo dove 
siamo andati.



7 mag 2019

una nota


negli occhi riempiti 
di vicende rimangono 
segrete proposizioni, 
produzioni dell’incontro 
che non sfociano. 
e così senza nulla 
da prendere da dare 
in una terra persa   
si afferra una nota, 
ci si raggiunge. 



5 mag 2019

estensione


ciò che facciamo
è farci pesci
più grossi.



3 mag 2019

i regnanti


le cose sono già accadute.
la Storia che la giovane
imprudenza ignora
le ricorda a un piccolo
uditorio di matti.
per te i nuovi vestiti
danno un nuovo racconto,
il dittatore senza i baffi
è una parte nuova
che non si legge da prima,
prima c’è il vecchio.
ora regniamo bastanti
dal vertice umano.



26 apr 2019

famoso


quel tizio  
è irrisorio 
tante volte.



23 apr 2019

il discorso


si scherma di opache spoglie 
il discorso. 
sopravvivere è portarsi 
alla forza,
che non ha traguardo. 

spazi attendono la capacità 
per essere domandati,  
la corsa lascia le sue occasioni.

costruzioni si combattono
scala su scala altezza su altezza 
conducendo al cosmo altra materia, 
il proprio riflesso
la narrazione completa, 
perfezione di quello che è stato. 

e infine di ogni frangente
delle cose apparse,
resta il riverbero della voce.



21 apr 2019

adesione


non morirai 
in tua presenza.



20 apr 2019

cose ferme


occupava cose ferme
ed enigmatiche,
patrimonio non costruito.



19 apr 2019

Notre-Dame


l’alta chiesa gotica 
brucia i suoi secoli, 
la sera è rossa.
sagome scarne 
assistono al rogo, 
le pietre tornano 
alla sostanza notturna. 
vetrate circolari, 
simboli di un piano 
traduzioni del tempo, 
ora sono spettrali lacune, 
la sosta di una scura luce. 
forme convertite alla fretta 
di uno sviluppo furioso  
portano il nuovo messaggio: 
la memoria si disarma. 



18 apr 2019

il gusto


stufo 
di volere il gusto 
altrui di produrre 
il meglio degli altri,
tornò indietro 
alla sua esperienza,
dove gli altri
non servivano.



17 apr 2019

il tessuto del niente


perdite di spazio occupavano il luogo. 
vicende di vuoto nella luce di mezzogiorno, frammenti porosi di un tempo inutile, di formulazioni di carta e istanti materiali. 

di ciò che accadeva non resisteva nulla e nessuna volontà, solo volti e motivi, ornamenti del messaggio e delle linee inservibili. 

nulla andava, le immagini erano coperte da sé stesse, come pellicole che le escludevano, macchie di discorso senza argomento, divorate dalla monotonia. 



11 apr 2019

il buco nero


è la caduta di tutto. 
in una bocca onnivora 
che spalanca l’ombra
ogni cosa diviene 
tenebra e densità, 
il mare potenziale 
che contiene le stelle, 
ragionamento 
di enormi relazioni.   
misure precipitano 
in una biglia 
che ingoia il cosmo, 
nella sua prossimità assoluta
gravita
l’orizzonte degli eventi,
miriadi di immagini
si propongono e cadono.
scompare il racconto
inesistono la luce
e la dimensione, 
il tempo l’attraversa
per l’ultima volta
e.



8 apr 2019

extra


se vuoi molto impatto
leva il molto.



7 apr 2019

facendo


facendo ho tolto
il possibile.



6 apr 2019

performance


la grafia si fa 
più vicina al momento, 
afferra un carattere  
caduto, fondato lì, 
urtato dai possibili.  



3 apr 2019

la calca


muoviamo brevi
segmenti
svolgiamo mansioni
lineari
viviamo quadrati divisi
in quadratini,
troviamo forme piatte
diciamo frasi rette
amiamo come cubi.



1 apr 2019

il debito


con i libri acquistati
hai speso lo spazio.



28 mar 2019

capitale


s’incontra dove 
succedono le cose, 
nel luogo biografico 
in cui le trame 
lo impersonano, 
trovandolo vivo 
con un incarico di segni, 
a sua volta fondo 
di una città prossima.



24 mar 2019

la domanda


possiamo 
sfuggire alla ricerca,
lasciare 
la perfezione inevasa?



21 mar 2019

rivoluzione


sensi plurali
di un nodo 
emigrante,
espatrio
del problema.



20 mar 2019

lucide terre


libri di elettricità
gettano la luce
che li ricama, 
ogni segno naufraga 
su piane riflettenti 
che non hanno 
avuto passaggio. 



19 mar 2019

astensione


urla di più
chi non urla.



16 mar 2019


la brevità
è pronta.



13 mar 2019

pyt


il rosso pulsante 
è una parola da premere. 
nel tasto tocchi l’idea, 
colleghi un corpo  
al comando psichico,
entità mentale 
che ritorna alla cosa.   



10 mar 2019

gittata


il vecchio disse i vecchi
sono privi d’interesse
e questo non interessò
a nessuno.



8 mar 2019

i simulacri


oggetti del genio
vivono prima della materia, 
la loro funzione posta
su corpi minimi,
un possesso si trascrive
tra l’ombra e il simbolo,
fatue leghe ci causano.



7 mar 2019


adagio
si è andati
veloci.



2 mar 2019

ingresso


ogni accesso
della sede che fluisce
è un’immagine nascente.



1 mar 2019

il disegno maturo


ora sei andato, 
mi manchi 
non posso interrogarti. 
o forse sì. 
la morte non è fatta di morte, 
episodi e pensieri 
avvenuti procedono
in un quadro di casi 
interminabile.
la lontananza mi scova 
ma è un opaco apparire 
che non coglie 
la tua vita ripetersi, 
rispondere ai miei giorni 
col proprio tratteggio. 
la crescita si tiene, 
è il disegno resosi
maturo 
che mi porta avanti. 
entrambi sappiamo di vivere, 
tu prima io dopo
contemporanei.



a chi è mancato

24 feb 2019

seduzione cosciente


la bellezza non è tua,
guardi con gli occhi belli
che ti ritrovi
prestati dalla fortuna.
la seduzione
ti dà il suo genio,
ciò che ti avviene nel volto
non lo sai.



20 feb 2019

auto sé /2


io c’ero ero.



18 feb 2019

anima


siamo nati con la fame
per avere fame.



17 feb 2019

i singoli drammi


i drammi la lotta le morti si svolgono sottostanti agli imperi. 
regni avversari si accomodano in schieramenti di gusci, piccole persone formicolano sommerse, i soldati muoiono lasciando i metri. ciò che accade sotto la taglia delle bandiere non ha lunghezza, le voci innumerevoli si affermano in una patria.



15 feb 2019

doppio reciproco


l’attore che si recita 
allo specchio
che figura di sé finge?
dove termina?



12 feb 2019

sopra /2


la verità spirituale
 
è talmente vera
che per essere sicura 
stermina il contrario.



11 feb 2019

sopra /1


ho la prova che sia vero
quello che resta sopra.



6 feb 2019

mai raccontato


trovarono un luogo 
incognito,
una selva di corallo 
che risaliva contemporanea 
nascendo allora. 
niente sapeva di guardarsi, 
quello che c’era 
non era mai. 
la realtà, durata in disparte
nella sola epoca, 
scriveva la forma
era l’assidua superficie.
niente progrediva, 
lasciando un detrito 
di episodi deboli, 
la prima parola gli dava
esistenza, iniziava 
le stagioni avvenute.



3 feb 2019

ti corregge


il libro prevede 
la tua crisi, 
la parola ti corregge.
e tu indenne cadi.   



2 feb 2019


e già
è già.



1 feb 2019

ubicazione


lo schermo attua la superficie, 
i suoi corpi non hanno corpo 
i suoi dati sono carnagioni. 
ciò che avverti è un segno 
senza provenienza,  
un panorama ambulante 
di progressi, 
l’ubicazione di circuiti sognati. 
ciò che arriva  
è salvato nella luce 
nel suo peso trasparente.  



27 gen 2019

la terra innalzata


l’uomo crea un paradiso
di sua invenzione,
giardini strofe città leggi,
e il paradiso alla pari
lo crea.



23 gen 2019

tecnico


l’incremento è la materia
l’incremento è ciò che facciamo.



21 gen 2019

al destino


il concorso dei soggetti porta la conoscenza alla sorte. 
questa novella camminante di segni trova un gesto di enunciazione. rizomi e germogli che si biforcano e consumano sono lo sferico compimento, la legge che allaccia la causa alla coda.



20 gen 2019

nello spirito


nello spirito
e nelle equazioni
dove sta il sangue?



16 gen 2019

l’arte pronta


- questo potevo farlo anch’io.
- allora abbilo fatto.



15 gen 2019

il diaframma


nelle brevi coordinate 
di uno spazio  
vivi l’esistere.
prendi il diaframma  
positivo, la durata 
lussuosa dello spirito. 



14 gen 2019

per essere


l’unico modo di restare
era essere stato il tempo.



13 gen 2019

il corso di cristallo


nel perenne momento
dentro il quarzo
nell’aria recisa di geometria
c’è un fumo di pietra,
una sospensione del cristallo
nelle polveri delle date.
è il processo 
che ha fermato la figura,
la scheggia del presente.
non si ricava più nulla
la storia si congela
in un perpetuo scacco,
corre il solo evento della fine.



8 gen 2019

la ricreazione


dopo il paradiso
c’è il difetto?



6 gen 2019

dove tutti


dove tutti hanno i capelli corti
averli lunghi non sta bene.



5 gen 2019

la mano di Tintoretto


un lungo antro profilato nella tenebra, gruppi incarnati di un bianco corrotto e vesti fredde, sproporzioni nella luce che perde il calore, figure di furioso abbaglio e di cupe cromie, una corte di dettagli e gesti che si avvitano circolanti, di fulgori e giacimenti, di raduni e personale indirizzo. la sua opera non riferisce di episodi, di miti o regole che riducono: narra di una tempra ferale, dipinge una materia scrosciante, i corpi poderosi di un mondo terragno. l’artefice non ha ripetuto canoni di un viaggio ricorrente, la sua mano ascende all’esperienza estetica, apre i colori terribili dell’umano, la sua mano è l’arte.



3 gen 2019

il profitto


milioni di anni si comportano 
in lei, lei è 
l’emissione dei secoli, 
il profitto finale del paesaggio.



2 gen 2019

la consegna


le parole portano
le parole avanti.