in un giallo un attore
che interpreta un attore
si fa chiamare dal primo,
per copiare
in negativo il delitto.
il risultato è metafisico:
l’io si convoca al telefono
lo specchio conversa
col suo fantoccio
l’inverso ha una forma
rettilinea
il volto maschera il viso.
ma il lettore non supera
lo strato dei personaggi,
assimila appena un groviglio,
trova il camuffarsi,
vede posti persone
spicciole azioni, cifre ottuse,
mai pedine agenti
di un rapporto
psichico abissale.
e allora serve un commento
la luce sulla scena
un freno sulle frasi
...
avevi colto al terzo verso
che chiamare è dare un nome?