tra i fronzoli
di una sala avvertibile
ho sentito
di causare Mozart.
sviluppato
di un segnale ansante,
l’ho toccato esistere
prodotto da me
sui tasti allegri,
nella squisita manovra.
ho suonato ripetendo
le sue mani vacue,
tenendo il freddo pensiero
che trapassa i secoli,
il suo sovrumano
recupero.