22 mar 2020

la matita


preferisco la matita 
al disegno.

la gioia è posta
prima del compito, 
che lo puntella 
a un solo esito,
che lo chiude 
in una sagoma, 
che evita i disegni 
possibili.
il frutto respira 
nella potenza del dopo. 

le facoltà restano tue,
sei il sovrano di ogni volta. 
lo strumento non fallisce, 
le prove non consumano  
la capienza,  
fermo è l’orizzonte 
della matita. 

operi il panorama abitabile 
le prolungate linee dell’idea, 
l’infinito è l’immagine 
dell’inizio. 

là ti inviti,
dimorando sul proemio 
di un futuro regno, 
luogo di ciascuna 
scaturigine.
nella punta della matita 
c’è il disegno 
di ogni altra.