12 lug 2016

il bello


comprese dunque
che il bello era
sopravvivenza

mosso da forze feroci 
in cui ognuno uccideva 
venerando l’equilibrio 

il bello era la migliore forma, 
senza attributi di pietà 

il tramonto i metalli i ghiacci  
la pelle e la teoria: 
abitava ovunque, 
non preferiva nulla 

era nei cuccioli divorati, 
nelle sabbie desertiche, 
in organismi infinitesimi 
e enormi intervalli  

ogni nodo rispondeva 
a una resistenza: 
i manufatti i pensieri 
gli imperi e le frasi 

la bellezza vestiva ogni cosa 
rigettando i corpi cariati 
e i casi repellenti 

era la volontà del cosmo 
la salvezza di nessuno  

non si dava commento
non aveva intenzione
non perdeva
idea su di sé

regola apicale 
e perfetta, 
verso e origine
levatura indifferente,
il bello sopravviveva.