4 lug 2016

la femmina


la donna e la femmina
aderiscono in lei.
l’una abita l’altra
senza frattura,
condotta e innocenza
costume e sangue
servono
un esercizio binario.

l’educazione quieta 
ripara un volto incolume, 
lo sguardo brado 
si decanta 
in mimiche e fioriture, 
un proprio salotto civile 
che ne stringe le carni. 

incontrarla soffocata
in un discorso,
nelle proporzionate 
movenze,
nel verde vergine
degli occhi, acceca.
averla un attimo
piena nelle mani
scava la nostra eredità.

in lei il corpo
uccide la storia,
la lunga invenzione
di falsi segmenti
laboratorio del verbo,
in lei la donna finisce.