la donna e la femmina
aderiscono in lei.
l’una abita l’altra
senza frattura,
condotta e innocenza
costume e sangue
servono
un esercizio binario.
l’educazione quieta
ripara un volto incolume,
lo sguardo brado
si decanta
in mimiche e fioriture,
un proprio salotto civile
che ne stringe le carni. incontrarla soffocata
in un discorso,
nelle proporzionate
movenze,
nel verde vergine
degli occhi, acceca.
averla un attimo
piena nelle mani
scava la nostra eredità.
in lei il corpo
uccide la storia,
la lunga invenzione
di falsi segmenti
laboratorio del verbo,
in lei la donna finisce.
nel verde vergine
degli occhi, acceca.
averla un attimo
piena nelle mani
scava la nostra eredità.
in lei il corpo
uccide la storia,
la lunga invenzione
di falsi segmenti
laboratorio del verbo,
in lei la donna finisce.