25 lug 2016

paralisi


l’anima silenziosa 
è armata dall’enigma, 
contratta in uno spigolo. 
ti schivi a distanza, 
atrofizzata da altre voci,
cedi a ore fredde 
a sequenze corrette, 
l’incanto si dissipa 
in dure discipline. 
ti muovi per velare  
faville di un profondo, 
nascondi i gesti 
in un sentiero doloroso. 
mezze lacrime brillano 
mentre ti affatichi
e nessuno le coglie, 
nessuno 
scopre l’angolo sordo 
in cui rovini. 

ma ora io decido, 
ora le tue dita 
lunghe si appigliano 
all’ultimo istante 
radicato, 
le dita claustrali 
che preziose 
tengo.



a M.