sulle pagine

studiando le pagine lente

colgo imprevista 

l’urgenza delle pietre, 

realtà maggiori 
del linguaggio.

preghiera 8

tralascia
i trucchi
della trama
e induciti
all’alto.

distanze

sogno fughe allargarsi 
in immensità enormi
sterminate steppe
che si spaziano
lontananze folli
in divenire perpetuo
come piani successivi
di un fisso presente.

se l’uomo

se l’uomo fosse
semplice
non fumerebbe,
se fosse complesso
anche.

bene e male
di luce
sotto la luce

quesito

è ovvio
che sia
ovvio
che la retorica
è retorica?

pace sociale

voglio la pace sociale:
un paese di impiegati
che produce impiegati
di lavoro che serve a lavorare.

ogni cosa

cagnotto dolce
cieco e indurito
che dolorosa
scodinzoli e sbavi
alla vita,
tu mi insegni
ogni cosa.

né sollievo

per i piromani dei boschi
non ci sia frescura
né sollievo,
ma aria bruciata
tempo spopolato
strette pareti di paralisi.

sudavi la realtà

sudavi infastidito di trovarti
evidente.
la tua presenza ti toglieva
ai tuoi pensieri ti dava
insostenibile prossimità.
hai sudato sudato
ogni forza ogni spirito
fino a diventare il tuo caldo.

non sei quello
che saresti.

col caldo

con gli occhi bianchi
di luce e il caldo
che stacca i pensieri,
mi privo di progetto
mi rendo mio ospite
desolato.

pochi non decidano
il vantaggio di pochi.

devo

io devo devo
far vedere
d’aver visto.

malcostume

segui la moda
ma la moda
ti sta male.