leggibile

credono
alle parole
finché le fai.

incipit

siamo equilibri
di un’esplosione
di cui si è perso
il sostegno,
siamo senza origine.

io

dico me

leggo me

duro me

faccio me

offro me.

io
sono mono.

esistono solo
tentativi di persone.

difficile sguardo

seguo il tuo sguardo 

vicino e vago, 

faticoso tra gli occhi 

che lo rivelano, 

intimità che non opera, 

astinente. 

la fotina

il turista uno fa una fotina dell’opera
il turista due fa una fotina dell’opera
il turista tre fa una fotina dell’opera:
ma passatevela!

titolo

chi scrive poesie
è un poeta quanto
chi guida è un pilota.

momenti facili

mai dentro l’abrasione
del tempo umano,
che tramuta 

in precipizi i casi, 
hai vissuto della vita
momenti facili
momenti in rima,
leggeri come l’essere
rotondi come gli astri.

agisci per agire 
nel passato.

zampillo di realtà
debole sedimento
lampante
prima del vuoto

il disbrigo di sé

rifiuti di riceverti,  

di copiare 

le conseguenze, 

termini il prodotto 

che ti prepara, 

la replica 
che ti contagia.

chi vuole le leggi di dio
vada a cercarsele in cielo.

l’acume

tessi immagini e laterali
regimi di un viaggio,
il riepilogo estenuato
in scrittura camminante.
trovi precisione nel dare
disagio alle idee, 
alla voce che maneggi, 
al complesso complicarsi
dell’acume.



a Federico Sanna,

con gratitudine

noi

ti stringo finché
non diventi me.

a Slo Slo,
che è un po’ vera

le cifre del bello

scavi per un tornaconto
di motivi, per dare
nome al bello,
esplori per guadagnare
un bottino di cifre.

cosa possiedi

cosa possiedi 

di ciò che hai?

contieni solo 

nella memoria,

nelle parole.