il dominio

capisci di avere
inventato la vita
di averla
respirata falsa.

interezza

compreso profondamente 

nel corpo e nell’opera 

prendi un tempo 

maggiore dell’esperienza.

terracotta

argilla
morbido tatto brunito 
materia di gesti
che allunghi,
dove non plasmi
la cosa
ma la stessa terra.

il ricovero

ho creato una poesia 

da un’altra parte, 

decentrata su lati lontani, 

e qui lascio l’episodio

avvenuto altrove.

pensi

ciò che pensi
del mondo
è ciò che stai 

facendo.

mentre sono

mentre sono, divento 

evolvo l’enigma 

la strategia portata, 

sono colui 

che è il mio essere io 

il suo apparire, 

avanzo a tratti e ritorni 

sono il mio commiato 

il mio proclama 

sono parallelamente 

a me 

conferma e alternanza, 

sono ciò che mi ritrova 

e mi vive 

sono interno ed esteriore 

trasudato e chiuso,

sono sono.

la ricetta

ho mangiato un piatto
con mille ingredienti
che sapeva di sapore.

il criterio

riuscire
a dire
o a
non dire?

l’odierno

ogni ora 

è una confinante ora 

che medito, 

che impegno 

perché sia prossima.

programma

non costruisci
le emozioni
dalla fine.

estrinseco

il tuo disegno prende 

parole diverse dal verbo, 

grafiche e praticabili. 

è un’ombra senza interludi 

china reale sparsa sui corpi, 

l’immagine visibile.  



a Veronica

avanti

linko
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
dunque
sono.

da raggiungere

questo minuto 

è troppo colmo,  

lo cerco di nuovo.