26 mag 2012

il cammino incessante


incerte linee curvano sotto il mio cammino.
dapprima erano fulve alture boschive, fruscianti di brezze, punteggiate di richiami. poi coperte da una lunga luce in cui mormoravano nascondigli. quindi scuritesi in una cappa torbida e opache, sino a esaurire le sembianze. infine l’ombra e una spenta amnesia. 

ora sono un periodo che oscilla, una traiettoria senza regno. da tempo svanisco, non c’è più nulla sopra il cammino, da tempo io sono le curve che assolvo. il procedere continua con destinazione il partire, l’ambiente non ha più paesaggio, è sola eruzione di circuito. 
 
proseguo il proseguire senza più varietà il muoversi che è un moto mosso in esso scopro non ha spostamento non posso più fermarmi non ho domicilio in cui cedere il movimento non ha pause voglio fermarmi ma tutto è linea che avanza e mai ci sarà interruzione la linea non ha fine non ha pace prosegue.