su una scala ripida
che cresce per figure
affrescate, sospese
su una quota che sprofonda,
ti fai separata
costituzione,
strambo aderire
al codazzo gesticolante
di quel popolo cutaneo.
muovi l’ombra inuguale
la scultura del tuo passaggio
a nuovi termini dell’altezza,
snodi il tuo rilievo
la tua persona sporgente
nella cupola variopinta
che vola.