facciamo una guerra
uno spettacolo mondiale.
muoviamo ancora
prodigiose masse di metallo
piedi che creano il deserto
ad annullare stagioni complicate,
facciamo dell’aria fuoco
degli uomini destino,
arso racconto.
la matrice smorta
di tiepidi calcoli di convivenza
di sterili identità dei territori
sarà sopraffatta dall’antica
verità belligerante,
dall’antico - quindi autentico -
gesto della spada,
che non si sopprime.
l’offesa che brucia
le nostre nobili usanze
e la sproporzione degli altri,
i morti ingiusti i morti giusti
lo spreco della vita
la radiosa semina del nuovo,
questi i venturi momenti d’acciaio
che vestiranno gli uomini
come giganti di oscurità,
di augusta maledizione,
che rivestiranno l’uomo
di sacro.
la Storia verrà ancora spinta
ci sentiremo prossimi.