15 apr 2018

nel raggio esile


si aprì al luminio
di una candela. 
oltre il debole raggio 
non c’era distanza, 
la fiamma allargava 
il solo colloquio con le cose.
dentro si scaldava 
una vita sufficiente, 
in quel fulcro
- il proprio momento visibile - 
il peso gli si esaurì  
in tenue perimetro, 
in riparato principio. 
era uscito dagli anni, 
memorie senza immagini 
lo superavano, 
guardava il fuoco
agitarsi in quella causa, 
un senso prendeva figura. 
tornava il timido turno 
di una donna
la fase fragile 
di uno scambio;
il ricordo ripeteva il passato,
si restituiva 
nel consumo luminoso.