si aprì al luminio
di candidi ceri.
oltre il debole alone
non affiorava distanza,
la corona soffusa allargava
il colloquio con gli oggetti.
dentro brillava
una vita sufficiente,
in quel fulcro
- il proprio momento visibile -
il peso gli si esaurì
in tenue perimetro,
in riparato principio.
era uscito dagli anni,
memorie senza immagini
lo superavano,
guardava il fuoco
agitare quella causa,
un senso prendeva figura.
tornava il timido turno
di una donna,
la fase fragile
di uno scambio;
il ricordo ripeteva il passato,
si gettava
nel consumo luminoso.