si aprì al luminio
di una candela.
oltre il suo debole raggio
non c’era distanza,
la fiamma allargava
il solo colloquio
sulle cose.
dentro si scaldava
una vita sufficiente,
in quel fulcro
- il proprio momento visibile -
il peso gli si esaurì
in tenue perimetro,
in riparato principio.
era uscito dagli anni,
pensieri senza immagini
lo superavano,
fissava il fuoco
agitarsi in quella causa,
un senso prendeva figura.
tornava il timido sorriso
di una donna
la fase fragile
di uno scambio;
il ricordo ripeteva il passato,
si restituiva
nel consumo luminoso.