7 nov 2018

sfuggite


leggo la pagina 
e manco le parole, 
fiaccole tremolanti 
di artificio. 
dicono e non permangono 
traducono cedendo la vita, 
se le chiedo si svelano 
ma come fatture 
intangibili, 
un tempo che si proietta  
in una pagina secante, 
la causa continua 
che non può 
insieme dire ed essere. 
voglio capire 
o avere il simbolo,
lambire la conoscenza 
o sapere il suono? 
cosa percorro,
in quale esperienza? 
cosa c’è nel fondo
in cui esercito le lettere, 
nella loro cognizione 
che si spende? 
dove dimorano le parole? 
in un solco voluttuario,
nella ripetizione  
che si consegna,
che già ora preme?