era adatto a ogni frase
che leggeva,
il lettore autore,
in grado di suscitarla
e averla provata.
era più dei personaggi
somigliante,
ne aveva i caratteri
e la follia,
la miseria e l’altezza,
ne conteneva il proposito
il clima e lo stile.
leggendo applicava
un’invenzione sua,
ospitando l’opera
in formule congeniali,
e se gli capitava di scansarli
i volumi si smarrivano
in un paginario infinito.
il lettore sapeva il mondo
lo annotava
nelle combinazioni sfogliate
lo scriveva nelle letture,
leggeva e i libri nascevano
in lui,
leggeva e aveva già letto.