30 dic 2011

le tavole


seguo il segno 
avvicendarsi,
i personaggi compiersi 
nella stessa linea 
dei luoghi. 
squadro la tua voce 
di bianco e nero,
di cere macroscopiche, 
il tratto e il peso  
che si conducono, 
il sottile 
che esaudisce la scena. 
leggo la forma  
i vestimenti e l’edificio  
il grigio sfumo che finge, 
la realtà sbalzata 
in altra causa,
in commutabile 
dimora. 



a Marco Tagliapietra,
con stima