19 giu 2013

divampi


nel carosello delle stanze,
esclusa 
con i tuoi confini e me, 
mi prendi con cautela 
gli sguardi. 
la gente ci attraversa 
ma la ignori, 
girovagando 
sui volteggi dell’attesa. 

cammini piano 
per non risolverti,  
mi trattieni 
in pensieri di febbre, 
bollente di opzioni, 
fiorisci negli istanti 
ti smarrisci. 

ora sei ferma, 
ti fai pesare, 
svesti il tuo riserbo 
in un angolo nostro 
di complicità. 
bruci la bellezza, 
molle di giudizio 
e di dominio.  

e poi ti scosti 
dallo stato vaporoso 
che ti esilia,  
sveli le pupille di scelta   
sleghi la mira 
la richiesta stringente 
di bagnarti gli occhi dei miei. 
e ci guardiamo 
vedendo ogni parola. 

ora spogliata di salvezza 
sei quasi qui 
quasi la tua realtà. 

ma improvvisa 
ritorni a prima, 
non prendi 
formulazione, 
e in una velatura opaca
ti volti.