accanto al borgo
aggrappato alla cima del colle,
si profonde una disarmonia
di case e di colori
accostati per accidente,
l’urlo di un conflitto
l’ingombro arbitrario.
nel raduno gentile
si iniettano metri quadri
di sommaria rapidità,
abitazioni fatte di poco tempo
da macchinari conformi.
alle casupole si abbinano
larghe geometrie, pareti facili
piantate senza crescita.
dove cercavi il pendio
c’è un’area essenziale,
dove gettavi gli sguardi
si chiudono casamenti.
ora non trovi la vista
ma schematici lembi di azzurro,
l’orizzonte vi si preme rado
l’orizzonte non trova un ritorno.