sfoglio i libri delle fughe e dei rapporti. è l’opera dell’altro autore, la cui prosa lavorata allo smeriglio induce a dissipare il mio tributo: perché agire per farlo di nuovo?
la presenza e la lacuna sono secrezioni di un corpo simile, si eseguono sottostanti, in una filatura di seta che mi raccoglie, che conclude le volontà.
in lui leggo avvenimenti di quarzo, carambole relative, narrazioni implicite. tra le simmetrie sbieche deduco il nostro individuo.