credibile /3

il computer pure

rifà la fedeltà. 

l’intero tempo

ebbe l’intero

tempo creato, 
ma non 

una copia di tempo
per usarlo.

le ore sul quaderno

lei disegna lo spazio

che era larghezza neutra,

le consonanti intonazioni

che raccoglie 

restituendole nel corpo;

si rapprende 

nella linea svestita,

comunicando una forma 

necessaria.

mentre posa 

le ore sul quaderno 

scrive la forma su di me, 

chiama le parole. 

chissà come sono 

le parole dentro di lei.

i minerali

raggeli i pensieri 

nella pietra 

e li fai rimanere. 

senza autore

scrive svantaggiando
il suo io,
spia la propria lettura
priva di autore.

scrivere la parola
è stampare il tempo.

Prinz Gholam

i due occupano pose permanenti, conseguendole per ritardi e torsioni, fuori dalle circolazioni usate. 

nessuno respira, impegnato all’immobilità, educato all’accadere, al pirotecnico toccarsi dell’evento. questa posizione, ferma nello spazio, più sobria di ogni altra, si ritrova a divorarlo in un esame imprevisto: fermarsi è osceno, non è l’esperienza, è l’immediata asimmetria. fermare il movimento acerbo, il fotogramma che interrompe il peso, e non lo compie, e lo dilata, è un arco che collassa. 

detrito -1

la realtà ce l’hai
nell’unghia.