12 ott 2020

‘Il treno per Istanbul’ di Graham Greene


le carrozze del libro ospitano il cosmo di una genia amara e spoetizzata, che bada all’utile. nel treno, lanciato verso una deflagrazione di neve, formicola il commercio delle classi, un lavorio si eccita verso la posizione successiva. vagoni, come portatori esclusivi, snelliscono ciò che sfrangia il movimento mentre, bloccati nello spazio, amplificati nel moto, uomini si fanno veicolo. la corsa dell’Orient Express spinge su un binario l’inesorabile, il tragitto è un senso funebre che consegna personaggi, spesso a una nuova casella di partenza, alla fredda amnesia.