28 dic 2012

la vecchia città


la sera giunta 
nella vecchia città
ricava un esiguo vicolo,
insenatura fonda schiarita
da lampade remote.
allungo una misura
che mi resta addosso,
passi incapaci
di riportare la distanza,
persi nel ritmo.
liste di snelli palazzi
mi proseguono, lastre
appena sfiorate di disegno.
incedo nel silenzio dei signori
avvolto da forme risonanti
dall’eco che ricorre,
penombre si profilano
come rugiada bronzea.
il mio passaggio ora svolta
stringe la strada
tra taciturne moli
finendo in uno scalpiccio
spaesato.
la via si racchiude 
l’ultimo flebile angolo evacua
e io rimango preda
di una perfezione brumosa
di eleganza chiusa e notturna.
mi fermo in quel luogo sentito,
ente solitario,
e il paese mi informa di sé
e il linguaggio del buio
mi prende.