22 ott 2013

il buio rivelato


mescolato nel buio
le mani ipotetiche 
i percorsi raminghi, 
guardi radunarsi 
la caligine piovosa,
tenue cadenza 
di suono uniforme. 
nelle eleganze di stipi 
e sete crude
sei come un’ora di vetro.

ma brilla colmo un attimo 
il fulgore imprime la terra,
e ti trovi estraneo di luce 
il tuo corpo di un altro. 

ed è allora che vedi
lo scheletro del cielo,
la notte che si sfolla
rivelandosi giorno 
che arretra,  
il lato sussidiario, 

poi l’attimo sbiadisce
ancora pieno negli occhi
e ritorna scuro, taciuto, 
dettagliato d’ombre.