il muro remoto
queste scaglie protruse
come un ruggito del muro,
e depresse ed estrose
come alveo babelico
che scivola e riaffiora
a pareggiarsi
sono i mattoni superni
della superficie,
ineguali pari concetti
di una monolitica corrente,
sono l’orma del dettaglio
la sembianza delle epoche,
questo muro avvenuto
è la faccia del tempo.