è agita dalla bellezza.
procede palpando
il passo flessuoso
la sua corrente,
vaga coltivando il tempo
dando alle sale crisi
e densità.
è un gioiello mutabile
di trame, la guardo
e non vedo la figura
ma un campo di forze,
l’influenza sul luogo.
passeggia nitida
compiendo capillari malie
e formule, assimila
il mio incarico vigile,
si muove apposta si offre
in un accenno
incorpora un rilievo
promette dolore.
e la chiama avanti,
mi coglie
prima del distacco
mi serra in un’occhiata,
non usa teoria
come il mare una cerva
una fronda, mi pesa
non per suo uso
ma per la vita.
ma per la vita.