l’esercito era un crepuscolo
di elmi e spade
adunato ai piedi del declivio,
una notte ulteriore.
in cima sulla cerchia ripida
brillava un segnale di torce:
il buio sarà fermato,
la ragione che conserva il fuoco
annienterà la barbarie,
pensava l’uomo del castello.
ma sospinta dalla tenebra
si alzò una mano
e un rombo
si inerpicò dalla valle.
l’ombra prese ogni corpo,
lame e braccia
si scontrarono simultanee
fino all’alba,
e mancò la storia precedente.
il giorno trascorse nuovo.
sull’orlo merlato
altre torce disegnavano
un’altra razionalità,
in attesa della notte.