22 dic 2010

rechi in te


vaghi per Venezia 
a New York,
coi passi sdoppiati, 
impilando modelli
della città che non finisci mai.

non concludi i luoghi  
che ti porti dietro,
sei sempre là,
il cammino sul cammino, 
nel perimetro delle tue orme
del tuo divario. 

sei l’avamposto che si allunga
quartiere estremo
ulteriore espansione,
sei la città medesima. 

abiti le sfide gli angoli 
esplosi del talento, 
ti rendi remoto 
ma ti traduci da qui, 
non c’è altra patria 
che il suo avvio.

lo sguardo concluso 
trova premessa,
la risposta cerca i quesiti 
si estrae verso la causa.  

nei tuoi cicli
oltre lunghi mari di specchio
prosegui quel soggiorno,
vecchi mattini opachi 
un buio di case sghembe
la scienza il convivio  
gli incontri, 
le tesi venture di allora.  



a Benedetto