29 apr 2020

giacimento


vuoi formare
il significato,
lasciarlo
in una scatola
ad esistere.



25 apr 2020

tipografia


scivoli in un sapere 
esornativo.
forse per gli accordi 
vuoti dello spazio 
lo slancio e l’opposizione
dei glifi, 
l’ordine di aste  
spalle e crenature.
la pagina muove
una corrente 
tra esito e soggetto, 
le due letture si inducono 
si cedono in acrobazie 
che ritornano nella veste, 
e tale abito 
che hai dato al senso 
ora lo abbiglia, 
lo ricopre.



23 apr 2020

migliori


essere meglio
di sé è grave.



22 apr 2020

il regresso


è pieno di anime svegliate
che ora capiscono il tempo.
ma il tempo c’era anche prima.
faticoso guardarlo 
averne libertà
portarlo addosso lentamente,
essere come la pietra
e i muti raggi di sole.
alcuni neanche ora
hanno il tempo,
lo disinnescano  
strofinandolo via dalle vite
per arrivare a dopo,
il regno dove forse c’è una fine.
nazione già a posteriori
a cui tocca ingombrare
e trascorrere il presente.
il tempo è un regresso
all’attività del niente
il tempo è faticoso.



20 apr 2020

nostro leader


iconico leader fa
migliaia di morti
per errore,
porta la povertà
fa la guerra.
ma resta simpatico, 
è breve bravo
a comunicare
ci aiuta contro
il nemico e merita
il nostro voto.



19 apr 2020


mi annoia
il tempo
altrui.



17 apr 2020

raggio


perderai 
questo raggio 
palpabile,   
il rapporto 
di ogni altro
che diventa 
perduto. 



15 apr 2020

arte 5


non prendo la figura
che da anni scavi,
ma quello che le hai tolto:
tua autentica proprietà.



13 apr 2020

la somma


cerchi nei prossimi dettagli
perché cerchi di finirti.



11 apr 2020

i titoli


accumulo titoli. 
rimedio album impianti 
organismi, luoghi e tavole 
allegorie e giudizi, 
impilo l’attrezzatura 
dello spirito, 
gli elenchi del sapere. 
la facoltà del nome
è ciò che uso,   
la materia che avvicendo.
onomastiche evocazioni 
cataloghi e sintesi
recuperano le fasi  
di un altrove eccedente 
che conta ogni esito.
qui conseguo la vita 
muovo marche e le recito. 
leggo ciò che si ricovera
nei nomi,   
la pasta accessoria 
che li implica.  
se scelgo una cosa 
perdo il tutto.  



10 apr 2020

cosa fai


- cosa fai del tuo tempo?
- accumulo titoli.



9 apr 2020

ti vedi


finché ti vedi come Olanda
non sarai Europa.



8 apr 2020

Faust


quale motivo ti spinse
a imbrattare i fogli
di segni, di alfabeti
e produzioni alchemiche,
a cercare
forse la stessa ricerca,
indagare lo studio,
scavare nella gravità 
che ti causa?
approfondirsi
di voragini e rupi
tra le torte vie
plumbee del paese,
rovistare nella sapienza
per una cognizione eccelsa,
era il tuo prodotto.
hai messo in indagine il cielo
inquisendo
i sipari della forma,
hai sciolto in limpido 
giudizio le figure,
perdendo il presente,
seppellendo l’istante di lei, 
la mano che ti ama.
per trovare ti sei perso
ed ora somigli all’apparenza,
a una fiammella
che fa luce propria
nell’antro di un fondo
cupo.
ciò che hai cercato
non era la luce,
ma la fiaccola.
ora la realtà ti è finita, 
sei tutto l’essere e niente,
la minestra senza ciotola
cade al suolo.
è tardi ma puoi salvarti,
rivolgiti alla terra
alle acque al giorno,
esci dalla crosta
in cui divampa la divinità.
esci e ritorna
tra i volti.



7 apr 2020

l’allarme


l’allarme produce 
l’allarme 
che si sta dando,
che vuole tenerti 
teso, smanioso 
di sapere la paura,
che la notizia sei tu.



5 apr 2020

sostituiti


hai perduto i volti,  
convertiti a una parola 
che li afferma,  
ma la parola non può amare 
non ti guarda non trova 
cosa dici 
prima del messaggio. 
il segno è inabile,  
lo puoi solo decifrare, 
non fa, non si occupa, 
raccoglie 
uno stigma significante, 
il lontano labaro della cosa.
e tu correggi l’amicizia 
con un reame di fantasmi. 
quei sorrisi ti mancano, 
ti mancano,  
li hai riparati 
nelle ombre premuti
in un giardino di finzioni. 
ora devi sollevarti
deporre i contenuti del segno
curarti di fisionomie,
perché a quelle appartieni.



4 apr 2020

sotto


non so cosa 
prosegue
sotto la  riga che scrivo,
lo scopro nel vuoto.



3 apr 2020

l’assenza


che differenza senti 
tra il sepolto 
e chi credi vivo? 
egli si conduce in te, 
promuove la sua 
influenza che hai. 



2 apr 2020

il fumo


l’abitudine scivola 
su lembi periferici,  
attrezzo liquido 
e provvisorio. 
compio un ufficio 
di ombre che digradano 
in ore remote, 
gli oggetti che tengo 
mi varcano. 
esaurisco il contatto
bicorne,
l’abilità di avere,  
ciò che faccio precipita. 



1 apr 2020

rinforzati


muoiono i vecchi
e tu gioisci,
risani i conti
dell’assistenza.
è un paese fresco
che getta via
fragilità e sorrisi
per sdebitarsi.