5 apr 2020

sostituiti


hai perduto i volti,  
convertiti a una parola 
che li afferma,  
ma la parola non può amare 
non ti guarda non trova 
cosa dici 
prima del messaggio. 
il segno è inabile,  
lo puoi solo decifrare;
non fa, non causa:
raccoglie 
uno stigma significante, 
il lontano labaro della cosa.
e tu correggi l’amicizia 
con un reame di fantasmi. 
quei sorrisi ti mancano, 
ti mancano,  
li hai riparati 
nelle ombre premuti
in un giardino di finzioni. 
ora devi sollevarti
deporre i contenuti del segno
curarti di fisionomie,
perché a quelle appartieni.