8 apr 2020

Faust


quale motivo ti spinse
a imbrattare i fogli
di segni, di alfabeti
e produzioni alchemiche,
a cercare
forse la stessa ricerca
investigare lo studio  
scavare nella gravità 
che ti causa?
approfondirsi
di voragini e rupi
tra le torte vie
plumbee del paese,
rovistare nella sapienza
per una cognizione eccelsa,
era il tuo prodotto.
hai messo in indagine il cielo
inquisendo
i sipari della forma,
hai sciolto in limpido 
giudizio le figure,
perdendo il presente,
seppellendo l’istante di lei
la mano che ti ama.
per trovare ti sei perso
ed ora somigli all’apparenza,
a una fiammella
che fa luce propria
nell’antro di un fondo
cupo.
ciò che hai cercato
non era la luce,
ma la fiaccola.
ora la realtà ti è finita
sei tutto l’essere e niente,
la minestra senza ciotola
cade al suolo.
è tardi ma puoi salvarti,
rivolgiti alla terra
alle acque al giorno,
esci dalla crosta
in cui divampa la divinità.
esci e ritorna
tra i volti.